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VIDEO #2minutiDiVangelo - 3 Domenica di Pasqua - Vivere oggi come se Gesù fosse un fantasma, cioè un "disincarnato"

don Marco Scandelli  

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III Domenica di Pasqua (Anno B) (18/04/2021)

Vangelo: Lc 24,35-48 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 24,35-48

35Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

36Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». 37Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. 38Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? 39Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». 40Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. 41Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». 42Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; 43egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.

44Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». 45Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture 46e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, 47e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48Di questo voi siete testimoni.

Commento al Vangelo del 3 Domenica di Pasqua - a cura di don Marco Scandelli

#2minutiDiVangelo

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Lc 24 35-48

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Noi abbiamo una idea di Cristo che è disincarnata? Come facciamo a capirlo? Prendiamo spunto dal Vangelo per individuare i cinque momenti decisivi per convincerci che Lui c'è ed è presente. 1. Anzitutto il non vivere nella paura. Senza quasi rendercene conto, a volte ci lasciamo coccolare dalla paura. Essa ci fa' chiudere in noi stessi, ci fa dire: “No, no, non mi interessa. Basta. Lontano da me”. La paura ci toglie dalla fatica del vivere, ma ci toglie anche la possibilità di vedere la verità. È ora di diventare adulti e smetterla di vivere con il freno a mano tirato. Se Cristo è risorto, nulla può farci più paura. 2. Toccare la carne di Cristo: ci piace dirci cristiani, ma quando c'è da sporcarsi le mani, ci tiriamo indietro. Toccare la sua carne significa mettersi in gioco, offrire il proprio contributo soprattutto nel mondo. 3. Preferire guardare ciò che già c'è piuttosto che ciò che ancora manca: perché giudicare una pianta dal fatto che il seme è ancora nella terra, significa non comprendere che il tempo è galantuomo e che un giorno sotto le fronde di quell'albero potremo riposare. 4. Fidarsi della Parola di Dio, che non è soltanto quella che si legge nei testi biblici, ma è anche quella che si ascolta anche negli appelli che il mondo ci provoca. 5. Mangiare e bere con lui: come si può pensare che Cristo è Risorto con la sua carne e non è un fantasma se non si condivide con lui l'eucaristia domenicale?

 

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