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TESTO Commento su Rm 5,16

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Mercoledì della XXIX settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (24/10/2001)

Brano biblico: Rm 5,16 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 12,39-48

39Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. 40Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».

41Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?». 42Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? 43Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. 44Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi. 45Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire” e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, 46il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.

47Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; 48quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più.

Dalla Parola del giorno

Non sapete che voi, se vi mettete a servizio di qualcuno come schiavi per obbedirgli, siete schiavi di colui al quale servite: sia del peccato che porta alla morte, sia dell'obbedienza che conduce alla giustizia.

Come vivere questa Parola?

S.Paolo continua ad approfondire il tema appassionante della grazia che ci affranca da un'obbedienza schiavizzata all'osservanza materiale della legge. Previene però l'obiezione di chi potrebbe pensare che, se è la grazia, in definitiva, ad avere importanza, il trasgredire alla legge compiendo il peccato è del tutto esente da condanna. "Ciò è assurdo", dice Paolo. La schiavitù ai suoi tempi segnava la realtà sociale. Chi serviva era schiavo di colui che serviva. Così l'apostolo, dicendo qualcosa di sperimentato a proposito dell'obbedienza degli schiavi, rende evidente la verità che chi serve le proprie bramosie egoistiche compiendo il peccato, ne diventa automaticamente schiavo e va, dritto, alla morte. Al contrario obbedire a Dio (e quindi compiere per suo amore ciò che è indicato dai comandamenti) significa acquisire la "giustizia" che è grazia di santificazione, amore e vita.

Oggi, nel mio rientro al cuore, pregherò lo Spirito Santo, che è Spirito della libertà, di farmi luce dentro. In che cosa si annida la mia schiavitù? Sono forse schiavo di quello che la gente pensa di me, delle mie simpatie e antipatie o dell'attaccamento al mio giudizio, ai miei progetti, ai miei comodi, alla roba?

La voce di un uomo spirituale del nostro tempo

Se vuoi essere libero interiormente evita maldicenze e mormorazioni. Inoltre non ti far schiavo di discussioni meschine. Nulla divide maggiormente delle continue dispute per tutto e per nulla.
Andrea Schn-ller

 

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