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VIDEO #2minutiDiVangelo - 2 Domenica di Pasqua - Nessun male può essere più forte di Gesù

don Marco Scandelli  

II Domenica di Pasqua (Anno B) (11/04/2021)

Vangelo: Gv 20,19-31 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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19La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». 20Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». 22Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. 23A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

24Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. 25Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».

26Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». 27Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». 28Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». 29Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

30Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. 31Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

Commento al Vangelo della 2 Domenica di Pasqua - a cura di don Marco Scandelli

#2minutiDiVangelo

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Gv 20 19-31

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Gesù sapeva fin dall'inizio qual era l'unico modo per convincere Tommaso: prendere sul serio la sua incredulità e accompagnarlo in modo naturale alla fede. Anzitutto fa capire a Tommaso che per vedere Gesù bisogna rimanere nella Comunità. Non si può andarsene magari con la scusa che non ci si trova bene o che si è stati trattati male. Se ti allontani, perdi ogni possibilità. Poi si capisce che per vedere Gesù la comunità deve essere riunita in preghiera (otto giorni). Ma la cosa più bella è quando Gesù chiede a Tommaso di mettere il suo dito nei segni della passione. L'apostolo si scioglie. Capisce che non c'è orrore sulla terra che possa fermare la forza dirompente di Dio. In fondo, la Comunità e la preghiera non servirebbero a nulla se noi continuassimo a vivere nel dolore e nella disperazione. E Tommaso è diventato credente proprio perché ha sperimentato la misericordia di Dio: nell'abisso del suo male, del suo peccato, del suo nulla, nell'orizzonte del suo limite, della sua incapacità e del suo dolore, Dio lo viene a chiamare nella sua Chiesa e gli dice: “Ti voglio bene, abbracciami”. Che bello sarebbe se oggi ognuno di noi sperimentasse questo abbraccio. Non solo di Dio, ma dei credenti. Un abbraccio che vince la solitudine e apre alla consapevolezza che la misericordia c'è davvero per tutti.

 

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