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TESTO Commento su Rm 5,20-21

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Martedì della XXIX settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (23/10/2001)

Brano biblico: Rm 5,20-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 12,35-38

35Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; 36siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito. 37Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. 38E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!

Dalla Parola del giorno

Laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia, perché come il peccato aveva regnato con la morte, così regni anche la grazia con la giustizia per la vita eterna, per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore.

Come vivere questa Parola?

Tutto il brano paolino della prima lettura sottolinea una verità di cui non sempre teniamo conto. Si tratta della solidarietà di tutti gli uomini: sia nel bene che nel male. Ed ecco la ragione che S.Paolo evidenzia: "Come a causa di uno solo è entrato nel mondo il peccato e col peccato la morte, così la grazia di Dio e il dono concesso in grazia di un solo uomo, Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti gli uomini". Si tratta dunque di accettare questa solidarietà non solo nel bene ma anche nel male. Io non posso mai sentirmi nella schiera dei giusti, puntando il dito sui peccatori come se la loro condizione non fosse assolutamente la mia. Invece, proprio solamente se ho il coraggio di accettare questa solidarietà nel peccato, posso sperare nell'abbondanza della grazia che mi ha ottenuto Gesù. E proprio l'incredibile squilibrio tra il peccato (che anche se abbondante è pur sempre limitato) e il sovrabbondare della grazia che è infinita come Dio, ci dà una grande forza e sostiene il nostro coraggio.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, guardo a Gesù con gli occhi del cuore. A Lui che innocente per eccellenza si è fatto solidale ai peccatori perché sovrabbondasse la grazia "con la giustizia per la vita eterna", chiedo di vivere questa mia giornata. Porrò attenzione a viverla insieme con Lui, offrendo al Padre, nel Suo Sacrificio Redentore, le piccole o grandi difficoltà e pene di oggi, affinché su tutti gli uomini si riversi il sovrabbondare della grazia che dà vita.

La voce di un filosofo

Dover amare per conoscere non semplicemente che Dio-è ma chi-è-Dio: Agape. Un criterio epistemologico imprescindibile per la theologia amoris. Di più: "Un comandamento nuovo", l'unico prescritto da Gesù ai suoi amici.
Massimo Naro

 

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