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VIDEO #2minutiDiVangelo Sabato III Quar. B - Ti ricordi quando da bambino desideravi essere santo?

don Marco Scandelli  

Sabato della III settimana di Quaresima (13/03/2021)

Vangelo: Lc 18,9-14 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 18,9-14

9Disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: 10«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. 11Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. 12Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”. 13Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. 14Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».

Commento al Vangelo della Sabato III di Quaresima Anno B - a cura di don Marco Scandelli

#2minutiDiVangelo

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Lc 18 9-14

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L'episodio narrato, sebbene sia introdotto come una Parabola, è un fatto quasi realmente accaduto e di cui Gesù è stato segreto testimone. Due uomini. Entrambi pregano. Uno ringrazia di non essere un peccatore vantandosi dei propri successi “spirituali”. L'altro invece non smette di piangere chiedendo aiuto e pietà. Quando dal mio padre spirituale mi venne dato questo brano su cui esercitarmi, arrivato alle parole “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini” mi misi a piangere talmente tanto che stetti un'ora intera con le lacrime che mi bagnavano la camicia. Perché? Perché mentre lo leggevo mi sono accorto di come io invece sono come tutti gli altri: ladro, ingiusto, adultero, non digiuno, non pago le decime, sono come i pubblicani. Sì. Per quando io cerchi di vivere una vita santa, sono ben lontano dalla perfezione. Il mio padre spirituale mi raccolse da questo dolore e mi invito successivamente a leggere un articolo dal titolo azzeccato: “Dalla santità desiderata alla povertà offerta”. Sì, perché è così per tutti. Tutti noi abbiamo avuto il desiderio di essere santi, buoni, perfetti, onorevoli... un po' anche perché è la stessa società che ci educa a non essere di scandalo. Ma poi accade sempre nella vita un momento in cui in ciascuno di noi entra il peccato, la miseria, il male, il disonore. Per molti, questo momento coincide con l'abbandono della pratica religiosa (pensate a quanti divorziati se ne sono andati per questo).

 

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