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TESTO Commento su Marco 1,12-15

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I Domenica di Quaresima (Anno B) (21/02/2021)

Vangelo: Mc 1,12-15 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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12E subito lo Spirito lo sospinse nel deserto 13e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.

14Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, 15e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».

La prima Domenica di Quaresima apre la riflessione sul tema delle tentazioni e del combattimento spirituale. Il Vangelo di Marco apre la sua narrazione descrivendo la particolare situazione in cui si trova Gesù nel deserto: “Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano”. Questa condizione, che spesso passa inosservata o poco meditata, rappresenta un punto di partenza importante per riflettere sull'intero periodo della Quaresima. Essa rappresenta un paradigma per ognuno di noi. Come per Gesù, la condizione del cristiano in questo tempo di quaresima è esattamente questa; i cristiani sono coloro che stanno con le bestie selvatiche e al contempo sono serviti dagli angeli. Mentre siamo tentati in ogni modo, attraverso le subdole suggestioni del maligno, il Signore non ci fa mai mancare il sostegno della grazia. Lo Spirito, che sospinge Gesù e con lui ognuno di noi, ci guida verso il deserto. Il deserto nella Sacra Scrittura è prima di tutto un luogo di grazia. Nel deserto Israele impara a fidarsi di Dio, a ricercare la sua guida e a vivere la libertà. La solitudine e le privazioni del deserto fanno apprezzare l'essenzialità delle cose e sperimentare che la vita è un dono. Dio condusse il popolo infedele nel deserto, perché privato dagli idoli di cui si era arricchito, si ricordasse del suo Signore e decidesse di appartenere unicamente a lui. Nel deserto Israele riconoscerà il suo peccato e la fedeltà di Dio. In estrema sintesi il deserto è una tappa necessaria, un percorso obbligato per imparare a fidarsi di Dio, un campo di prova dove l'uomo è chiamato a fare la sua scelta. Camminare con le proprie forze, confidando nella propria intelligenza o seguire per quaranta anni un Dio il cui pensiero è inaccessibile e che guida i suoi figli giorno dopo giorno con la sua Parola. Con la Parola di Dio Gesù vince il maligno, ecco dunque l'invito a tutti i credenti ad approfondire e praticare quotidianamente la Parola di Dio. Occorre che il Vangelo letto e meditato nel cuore diventi la vera lampada per i nostri passi e la luce sul nostro cammino. Solo così potremo attendere all'invito urgente che il Signore ci fa: “convertitevi e credete nel Vangelo”. Si cambia direzione solamente se c'è qualcosa di cui fidarsi che ci spinge a farlo e soprattutto rimane evidente che non si può credere in qualcosa che non si conosce. Ecco ora il tempo buono per lasciarci guidare nel deserto e per riscoprire la forza della Parola di Dio che ci guida verso la Pasqua.

Commento a cura di Paolo Morocutti

 

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