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TESTO Commento su Luca 12,8-12

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Sabato della XXVIII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (20/10/2001)

Vangelo: Lc 12,8-12 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 12,8-12

8Io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; 9ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio.

10Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato.

11Quando vi porteranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire, 12perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire».

Dalla Parola del giorno

Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché anche se uno è nell'abbondanza, la sua vita non dipende dai suoi beni.

Come vivere questa Parola?

Nel Vangelo odierno c'è un tale che vorrebbe coinvolgere Gesù nel gorgo delle preoccupazioni materiali: . Gesù non solo ne resta assolutamente libero, ma trae l'occasione per un insegnamento tanto importante sempre, circa il nostro rapporto con l' "avere". Ciò che Gesù afferma, con un detto sapienziale che è una punta di diamante, ci provoca a fondo circa il mistero della nostra vita. Sì, proprio perché è "mistero" (e non un accadimento casuale!) la nostra vita, è la ricchezza dell' "essere" per di più "a immagine e somiglianza di Dio", dentro un rapporto personale con Lui che, per la Fede, ci rassicura circa una promessa di fondo: la nostra vita durerà per sempre. Noi inoltre verremo arricchendola, nutrendola, per così dire, di eternità, nella misura un cui, liberi dal bramare cose vane e dall'attaccarci a quello che ci serve per vivere, c'impegneremo ad amare. E' infatti l'unica cosa che conta e Dio stesso, in Gesù e col Suo Spirito ce ne dà la forza. Aggrapparci al resto? Vanità e stoltezza!

Oggi, nel mio rientro al cuore chiederò luce di Spirito Santo per vedere ciò che lo ingombra. Vedrò quali attaccamenti a cose o progetti vari, ostacolano il mio libero andare a Dio, nel servizio ai fratelli. Lascerò pure risuonare la parola di Gesù al ricco attaccato ai suoi averi: Stolto, questa notte morirai! E' segnato dalla pace il mio pensiero della morte?

La voce di un sapiente orientale

"Se vuoi vivere leggero e sereno, familiarizza col pensiero della morte. Non è la fine della vita, ma la nascita. La morte è una porta".
Dugpa Rimpoce

 

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