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TESTO Commento su Luca 12,1-7

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Venerdì della XXVIII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (19/10/2001)

Vangelo: Lc 12,1-7 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 12,1-7

1Intanto si erano radunate migliaia di persone, al punto che si calpestavano a vicenda, e Gesù cominciò a dire anzitutto ai suoi discepoli: «Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia. 2Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. 3Quindi ciò che avrete detto nelle tenebre sarà udito in piena luce, e ciò che avrete detto all’orecchio nelle stanze più interne sarà annunciato dalle terrazze.

4Dico a voi, amici miei: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e dopo questo non possono fare più nulla. 5Vi mostrerò invece di chi dovete aver paura: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geènna. Sì, ve lo dico, temete costui. 6Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. 7Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura: valete più di molti passeri!

Dalla Parola del giorno

Radunatesi migliaia di persone, a tal punto che si calpestavano a vicenda, Gesù cominciò a dire soprattutto ai discepoli: "Guardatevi dal lievito dei farisei che è l'ipocrisia".

Come vivere questa Parola?

C'è un lievito buono: quello che, nascosto in un po' di farina, fa fermentare tutta la pasta. E i veri discepoli di Gesù sono questo buon lievito, nella pasta del mondo. Così come sono sale e luce con la loro buona testimonianza. Ma questo dei farisei, è il lievito cattivo del voler sembrare quello che non si è: apparire giusti, bravi, santi ed essere invece, come dice Gesù, "sepolcri imbiancati". Moltissimi mali del mondo dipendono proprio da queste menzogne esistenziali: un mentire a sé e agli altri, un tentare di mentire a Dio "verniciando" l'esterno di buone apparenze e nascondendo nei recessi del cuore intenzioni, pensieri, sentimenti di rivalità, di rancore, di vendetta, di antipatia. In fondo tutto questo giocare a "sembrare" invece di impegnarsi ad "essere" si nutre di paure. E' per la paura di esporsi, di dover soffrire per essere fino in fondo se stessi che, a volte, viviamo di "coperture". Proprio a questo proposito la Parola di Gesù è medicina: "Non temete, voi valete più di molti passeri", "Non temete gli uomini che possono uccidere il corpo e, dopo, non possono più nulla; temete colui che, dopo aver ucciso ha il potere di gettare nella Geenna".

Da questa luce di Parola del Signore mi lascerò penetrare oggi, ripetendola più volte nella mia pausa contemplativa. Così, liberato dalla schiavitù di ogni tentazione d'ipocrisia, vivrò in autenticità e grazia, per la tua misericordia, o Dio.

La voce di un pensatore dei nostri tempi

"La mia vita è come una casa in cui è entrato un altro... e questo altro mi ha messo alla porta. Non sono più padrone in casa mia. Gesù mi ha posto letteralmente fuori di me: fuori dalle mie preoccupazioni, fuori dai miei diritti, dal voler sembrare quello che non sono. Mi trovavo al centro di tutto, nel bene come nel male (e d'altra parte il male era presente anche nel bene, nascosto come un verme nel cuore dell'albero), ma Lui mi ha spintonato via: togliti di mezzo che mi ci metto io."
Théo Riebel

 

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