TESTO Se la Chiesa non porta a Dio, è assassina!
don Domenico Bruno annunciatedaitetti
V Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (07/02/2021)
Vangelo: Mc 1,29-39
29E subito, usciti dalla sinagoga, andarono nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. 30La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. 31Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.
32Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. 33Tutta la città era riunita davanti alla porta. 34Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.
35Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. 36Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. 37Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». 38Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». 39E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.
Nel Vangelo di oggi Gesù è chiaro: lo scopo per cui è venuto è predicare, parlare dell'amore di Dio (cfr Mc 1,29-39).
In effetti oggi siamo cristiani malati: o ci preoccupiamo di essere assistenzialisti e perbenisti, oppure, anziché preoccuparci di coltivare la dimensione comunitaria della fede, con la quale ci raduniamo insieme attorno al Signore, ciascuno pensa a se stesso: come quelle persone del vangelo che vanno da Gesù per essere risollevate, guarite... Se non chiediamo a Gesù il miracolo o l'assistenza, non siamo contenti!
Come cristiani ci stiamo addormentando: siamo poco interessati di aiutare chi ci è vicino ad affezionarsi al Signore. Sembra che parlare di Dio sia diventato un tabù e quando capita si usano i nomi vaghi: lui, cielo, dall'alto, qualcuno-con-la-q-maiuscola. Abbiamo paura di chiamare per nome Colui che ci ama, per paura di essere presi in giro. Essere cristiano non significa vivere da esaltato, non significa fare lotte estremiste verbali o fisiche.
Gesù non è buono solo perché guarisce e fa grazie. Gesù è colui che vuole parlarci del Padre. Gesù è colui che vuole portarci al Padre. Gesù vuole che ci sentiamo figli amati e insegniamo ai nostri fratelli la stessa cosa.
Il Signore si ritira in un luogo deserto per parlare col Padre e chiede ai suoi discepoli di accompagnarlo perché Lui è venuto per questo: insegnarci a parlare del Padre e col Padre. Una chiesa incapace di questo, non sarà mai chiesa e anziché generare fede, la ucciderà.
- Io invece, come vivo la mia fede? Che nome do a Dio?
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