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TESTO Commento su Marco 1,7-11

don Michele Cerutti

Battesimo del Signore (Anno B) (10/01/2021)

Vangelo: Mc 1,7-11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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7E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. 8Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».

9Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. 10E subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. 11E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

Parlare del Battesimo apre sicuramente a riflessioni che non basterebbe lo spazio di una predica. Questo sacramento ci accomuna tutti quanti. La nostra vita di fede inizia con l'acqua del nostro Battesimo che ci dona quel segno indelebile che segna per sempre la nostra vita. Siamo stati segnati da un elemento che nella Bibbia rappresenta da un lato la vita quando proviene da una fonte sorgiva, ma anche di morte quando la si ritrova in ampie distese come i mari e i laghi. Acqua come simbolo di morte lo possiamo notare nei brani del diluvio universale che troviamo nella Genesi e nei racconti dell'Esodo quando abbiamo il passaggio nel Mar Rosso del popolo.
In entrambi i racconti l'acqua diviene morte per molti e vita per pochi un vero e proprio passaggio. L'acqua che diventa segno di vita lo possiamo verificare a Massa e Meriba dove dalle rocce scaturisce per dissetare il popolo nel deserto e nei libri profetici viene indicato per la potenza della fecondità. Gesù è tuttavia Lui quell'acqua viva come ci indica Giovanni, l'evangelista che per la simbologia è quello più ricco, nel brano della Samaritana al pozzo. Due guarigioni importanti vengono fatti con l'acqua sorgiva a Siloe e nella piscina di Betsaida.
Nel momento alto della sofferenza sulla Croce dal costato di Cristo scaturì sangue ed acqua che rappresentano i due sacramenti più importanti Battesimo ed Eucarestia. Proprio nel primo sacramento troviamo tutti i significati biblici dell'acqua perché da una parte, l'acqua significa la vita, perché non c‘è vita dove essa manca, e rappresenta così la rigenerazione offerta nel battesimo; ma dall'altra, è anche simbolo di morte e di condanna, come già detto nell'acqua del Mar Rosso per l'esercito del Faraone, e tutto ciò significa la purificazione dal male che il sacramento opera. Il battesimo ci ricopre con l'acqua della morte e della vita, ci “immerge” in essa (come dice lo stesso nome, derivato dal verbo greco “baptízo”, “immergo”), per esprimere che, immersi con Cristo nella Sua morte, siamo resi partecipi con Lui della vita nuova di Pasqua, per rinascere con Lui.
Abbiamo bisogno di questa acqua perché è quella che ci permette di essere uniti a Cristo e figli della sua Chiesa e allora a nostra volta anche noi in forza di questo sacramento siamo chiamati sempre a essere desiderosi di assettarci a quella sorgente che è Dio. In fondo ogni uomo che è stato toccato da questo sacramento anche se sembra lasciare il Signore vive dentro di sé quella sete. C'è qualcosa di forte insito nel Battesimo che è incancellabile. Allora risuona la bella preghiera di Origene che sembra segnare l'esistenza di ogni uomo anche di quello che può sembrare più lontano:

“Gesù vieni, ho i piedi sporchi. Fatti servo per me. Versa l'acqua nel bacile. Vieni, lava i miei piedi. So che quel che dico è temerario; ma temo quelle tue parole: ‘Se non ti laverò i piedi, non avrai parte con me'. Lavami dunque i piedi perché abbia parte con te. Ma che dico, lava i miei piedi? Questo l'ha potuto dire Pietro, che aveva bisogno di lavarsi solo i piedi perché era tutto puro. Io invece, una volta lavati i piedi, ho bisogno di quel battesimo di cui Tu hai detto: ‘Quanto a me, con un altro battesimo devo essere battezzato'” (Origene, Omelia V su Isaia, 2).
Ogni volta che ci sentiamo toccati da Dio sentiamo la nostalgia del nostro Battesimo che ci ha segnati per sempre e allora diventerà più semplice irradiare la presenza in mezzo a coloro a cui il Signore ci invia.
Chiediamo di essere “toccati” da Dio, lasciandoci bagnare dai fiumi della sua grazia e aprendogli totalmente il cuore perché lo riempia di sé, e questo vuol dire vivere il nostro battesimo e solo attraverso uomini e donne che comprendono di essere toccati da Lui e immersi nel suo Amore sarà più facile per Dio stesso far ritorno presso gli uomini.
La Bibbia si apre con la scena dello Spirito che aleggia sulle acque e procede a dare forma alle cose e si chiude con la scena dell'Apocalisse nel capitolo 22 che ci parla di un fiume d' acqua viva limpida come cristallo che scaturisce dal trono di Dio e dell'Agnello e con l'invito a venire a quest'acqua. L'invito questa Domenica è a tutti noi battezzati a essere quelle sorgenti a cui potersi abbeverare.

 

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