TESTO Commento su Luca 10,38-42
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Martedì della XXVII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (09/10/2001)
Vangelo: Lc 10,38-42

38Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. 39Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. 40Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». 41Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, 42ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».
Dalla Parola del giorno
Gesù le disse: 'Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta".
Come vivere questa Parola?
Questa scena evangelica è molto famosa. A tutt'a prima, sembra contrapporre due stati di vita: quella attiva e quella contemplativa o almeno due propensioni: quella per l'azione e quella per la contemplazione. Non è così! Gesù non riprende Marta perché sta compiendo un bene: preparargli il pranzo all'interno di un'accoglienza ospitale e viva di amicizia. Il suo affettuoso rimprovero (vedi anche quel significativo ripetere il nome) riguarda la preoccupazione e l'affanno con cui avvelena, per così dire, quello che, in sé, sarebbe un'opera buona.
"Non affannatevi - ha detto altrove Gesù – per quello che mangerete e per quello che vestirete; il Padre sa quello di cui avete bisogno. Non preoccupatevi per il domani". Non temere, piccolo gregge: al Padre è piaciuto darvi il Regno "che è poi la sua grazia, il suo amore, la sua gioia". La parte migliore che a Maria e neppure a noi (se lo chiediamo) sarà tolta è il primato dell'ascolto della Parola, che diventa motivo pacificatore e unificatore della vita.
Oggi, nel mio rientro al cuore, chiederò di essere attivo senza agitazione e contemplativo senza fughe dalla realtà in cui sono chiamato a vivere. Verbalizzerò:
Ravviva il mio cuore che nel lavoro come nella quiete sempre cerchi te solo. Fa' che io viva ogni istante insieme a te, oltre che per te.
La voce di un teologo e maestro spirituale del nostro tempo
La preghiera è ambiente discreto e caloroso, sottofondo musicale nel quale la vita di ogni giorno può continuare a scorrere con tutta la sua intensità.
André Louf