PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Commento su Sir 24,1-4.12-16; Sal 147; Ef 1,3-6.15-18; Gv 1,1-18

CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)  

II Domenica dopo Natale (03/01/2021)

Vangelo: Sir 24,1-4.12-16; Sal 147; Ef 1,3-6.15-18; Gv 1,1-18 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 1,1-18

1In principio era il Verbo,

e il Verbo era presso Dio

e il Verbo era Dio.

2Egli era, in principio, presso Dio:

3tutto è stato fatto per mezzo di lui

e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.

4In lui era la vita

e la vita era la luce degli uomini;

5la luce splende nelle tenebre

e le tenebre non l’hanno vinta.

6Venne un uomo mandato da Dio:

il suo nome era Giovanni.

7Egli venne come testimone

per dare testimonianza alla luce,

perché tutti credessero per mezzo di lui.

8Non era lui la luce,

ma doveva dare testimonianza alla luce.

9Veniva nel mondo la luce vera,

quella che illumina ogni uomo.

10Era nel mondo

e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;

eppure il mondo non lo ha riconosciuto.

11Venne fra i suoi,

e i suoi non lo hanno accolto.

12A quanti però lo hanno accolto

ha dato potere di diventare figli di Dio:

a quelli che credono nel suo nome,

13i quali, non da sangue

né da volere di carne

né da volere di uomo,

ma da Dio sono stati generati.

14E il Verbo si fece carne

e venne ad abitare in mezzo a noi;

e noi abbiamo contemplato la sua gloria,

gloria come del Figlio unigenito

che viene dal Padre,

pieno di grazia e di verità.

15Giovanni gli dà testimonianza e proclama:

«Era di lui che io dissi:

Colui che viene dopo di me

è avanti a me,

perché era prima di me».

16Dalla sua pienezza

noi tutti abbiamo ricevuto:

grazia su grazia.

17Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,

la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.

18Dio, nessuno lo ha mai visto:

il Figlio unigenito, che è Dio

ed è nel seno del Padre,

è lui che lo ha rivelato.

Le letture di questa domenica ci pongono una semplice domanda: “Dio si è fatto uomo: perché?”.
Non è di certo in questa paginetta che riusciremo a dare una risposta, ma una breve riflessione possiamo farla.
Innanzitutto viviamo una doppia incarnazione, tant'è che nel Credo, la formula della nostra fede cristiana, diciamo: “per noi uomini e per la nostra salvezza, discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo, si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo.”, una prima incarnazione generata nel pensiero e volontà dello Spirito, una seconda, contestuale, generata nella carne umana, “in-carnato” nel seno di Maria.
Questo ultimo passaggio però mi ha lasciato sempre un pensiero: perché nel seno e non nel ventre di Maria Vergine, che sarebbe stato molto più “umano e carnale” e quindi più vicino al nostro stato di esseri umani? e ciò avrebbe risposto meglio concettualmente al capire perché Dio si è fatto “uomo”.
Solo attraverso le viscere, attraverso il piacere e la sofferenza, attraverso la gioia e il dolore del nostro essere possiamo comprendere questo “perché”; una cosa è teorizzare e un'altra è vivere sulla propria pelle, nel proprio io psichico-fisico, l'incarnazione, la generazione della vita, la generazione dell'amore, la generazione del dono di sé per l'altro...e ciò vale per la donna, ma non esclude l'uomo...ognuno per come la “natura” ha destinato.
Non è il caso di fare discorsi ampollosi sul mistero natalizio, perché uno solo è il pensiero: Dio si è fatto uomo perché ritornassimo a essere come Lui, “a sua immagine e somiglianza”, e recuperassimo nel nostro agire i due grandi comandamenti della vita: “amare Dio e amare il prossimo come te stesso”, e su quel “come” ci sarebbe da scrivere fiumi di parole, ma non qui, per ora.
La sua incarnazione trova ragione se si realizza quella volontà richiesta nel prologo giovanneo “Venne fra i suoi, e i suoi non l'hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio...” ossia in un certo senso l'azione salvifica discendente dalla incarnazione, trova efficacia solo se l'uomo, nella sua libertà, ha la volontà di riconoscerla ed accettarla, riconoscendosi limitato nella sua visione peccatrice di onnipotenza umana; e lo può fare solo ed unicamente modificando il suo modus vivendi imperniato più su un amore egoistico che altruista.
Ripensiamo alle parole “Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna”, e per vivere oggi qui, a scadenza, l'unica via maestra è “credere” nel suo Amore, perché il suo Amore, che si traduce nell'umano amore quotidiano di ognuno verso l'altro, si traduca nel passaporto per la vita senza fine nella gloria di Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo.
Ecco quindi un pallido tentativo di comprendere del “perché” della domanda soprascritta...ma poi alla fine mi chiedo: “ma perché dobbiamo scervellarci a capire i perché di Dio, visto che non comprendiamo nemmeno i perché dell'uomo?”, solo capendo fino in fondo l'Uomo, potremo capire i perché di Dio”...quindi “crediamo, speriamo e amiamo”...il resto viene da sé.
Questo periodo di pandemia è l'antropomorfismo di ciò che impellentemente dobbiamo recuperare: la relazione legata al soggetto e non la relazione legata all'oggetto, è la dimostrazione che abbiamo paura non quanto del virus, ma di una delle conseguenze che fanno più soffrire: la mancanza di affetti, la solitudine, il venire meno delle relazioni personali utilizzando i momenti annuali, fra i quali le festività natalizie.
L'incarnazione in fin dei conti è pura relazione intima, ma anche esterna, e quindi anche questo momento pandemico, che si incarna nelle nostre paure umane, ovviamente più che giustificate, ci fa alzare lo sguardo verso il divino ed affidarci a lui più per opportunismo e scaramanzia che non per fede.
Dio c'è, c'è sempre, che ci piaccia o no, è lì, è in noi, è per noi, è con noi, è incarnato in noi perché noi si possa rivolgerci a Lui, gridando “Abbà, Padre!

Domanda
- Quale scelta e atteggiamento compio, come singolo, coppia, famiglia, comunità, perché riconosca che la gloria di Dio si incarna nel mio amore quotidiano verso l'altro?

Claudio Righi - CPM di Pisa

 

Ricerca avanzata  (53941 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: