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TESTO Commento su Luca 2,22-40

padre Paul Devreux

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Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe (Anno B) (27/12/2020)

Vangelo: Lc 2,22-40 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 2,22-40

22Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – 23come è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore – 24e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.

25Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. 26Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. 27Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, 28anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:

29«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo

vada in pace, secondo la tua parola,

30perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,

31preparata da te davanti a tutti i popoli:

32luce per rivelarti alle genti

e gloria del tuo popolo, Israele».

33Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. 34Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione 35– e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».

36C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, 37era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. 38Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.

39Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. 40Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

Dopo aver accolto Gesù bambino, piccolo, debole, vulnerabile, bisognoso del nostro aiuto, come noi abbiamo bisogno degli altri, oggi contempliamo due grandi vecchi in tutta la loro bellezza e preziosità.
Oggi i vecchi sono preziosi più che mai. Non solo perché fanno da ammortizzatore sociale e da babysitter, ma sono soprattutto testimoni di una vita di fede. Testimoni della presenza del Signore, come Simeone e Anna, che in mezzo a tanta gente, sono capaci di vedere l'invisibile, di vedere la presenza del Signore.
Anche io sono ormai vecchietto, ma quando incontro qualche grande vecchio, che mi testimonia la sua fede o che mi racconta che per lui la giornata è troppo corta, perché deve riuscire a pregare per tutti i figli, nipoti e pronipoti, ricordandoli uno a uno, questo mi riempie il cuore.
Simeone poi, è un grande esempio. Non teme la morte, anzi, considera che ormai è giunta la sua ora serenamente, ed è pronto ad andarsene contento, perché ha visto una salvezza, una speranza di vita per quelli che rimangono, per i giovani. E' contento perché sa che c'è un futuro per gli altri! L'esatto contrario di chi sogna una fine del mondo, forse perché infastidito all'idea che il mondo possa andare avanti senza di loro.
Anche Anna è un bell'esempio. Ha vissuto col marito 7 anni, simbolo di perfezione. Dice che ora ha 84 anni, che corrisponde a 12 per 7, dove 12 sta per Israele, sposa del Signore. Praticamente è simbolo di un Israele rimasta vedova, perché non vede più il suo Signore presente. Ma Anna rimane fedele al suo Signore e rimane nella sua casa, il Tempio, a pregare, sperando e credendo che tornerà. Quando lo vede comincia a parlarne a tutti, rivelando questa presenza a chi, pur essendo nel Tempio, non la vede.
E' questo che rende preziosi questi due grandi vecchi, e tutti quelli che, testimoniando e raccontando la propria esperienza di fede, aprono i loro nipoti alla scoperta di Dio.
Io ringrazio il Signore per tutte quelle persone più anziane di me, che mi hanno testimoniato la loro fede e che ora sicuramente continuano a pregare per me e per tutti noi.

 

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