PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Davanti al Signore che viene tra noi: appianate le valli, raddrizzate la via

Michele Antonio Corona

Michele Antonio Corona è uno dei tuoi autori preferiti di commenti al Vangelo?
Entrando in Qumran nella nuova modalità di accesso, potrai ritrovare più velocemente i suoi commenti e quelli degli altri tuoi autori preferiti!

III Domenica di Avvento (Anno B) - Gaudete (13/12/2020)

Vangelo: Gv 1,6-8.19-28 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 1,6-8.19-28

6Venne un uomo mandato da Dio:

il suo nome era Giovanni.

7Egli venne come testimone

per dare testimonianza alla luce,

perché tutti credessero per mezzo di lui.

8Non era lui la luce,

ma doveva dare testimonianza alla luce.

19Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». 20Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». 21Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. 22Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». 23Rispose:

«Io sono voce di uno che grida nel deserto:

Rendete diritta la via del Signore,

come disse il profeta Isaia».

24Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. 25Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». 26Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, 27colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo». 28Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

La domenica del gaudio, dell'allegria, della felicità, della gioia. In ogni modo si dica siamo in una domenica in cui l'attesa è vissuta in modo positivo e rasserenante. Sembra un ossimoro, ma è così. Solo chi ama sa quanto sia bello che i giorni passino veloci quando si aspetta la chiamata o la visita della persona amata. Quella attesa è già pienamente allegria, è vivida di speranza, è pregna di ciò che l'interezza dell'umano desidera. È come lo sguardo del bambino davanti a una cosa che gli piace e assiste alla sua preparazione.
La figura austera di Giovanni Battista si staglia nella pagina evangelica come il primo testimone del Cristo. Ancora una volta, come nel vangelo di Marco di domenica scorsa, si definisce voce che grida nel deserto. La voce si sente ma non si vede, si percepisce ma non si può toccare, eppure sappiamo che proprio dalla voce spesso riconosciamo qualcuno, ne individuiamo l'identità. Giovanni è voce che prepara al riconoscimento del Messia. Lui deve riconoscerlo e annunciarlo per dargli testimonianza. Il contesto è forense; per avvalorare la testimonianza è necessario avere inquirenti e un indiziato. Giovanni testimonia in modo deciso e pronto, ma senza rimanere nel teorico. Giovanni aiuta a evitare l'equivoco sulla sua persona e su ognuno che dirà di essere il Cristo: è l'ultimo paladino della lotta contro gli idoli materiali e spirituali.
Quante volte incontriamo persone che si mostrano salvatori? Che amano ostentare la propria bravura per essere idolatrati? Non di rado ci imbattiamo in santoni di vario genere che desiderano essere osannati. Giovanni rifugge il pericoloso inganno, per sé e per gli altri, e si definisce voce. Tuttavia, a differenza di tante voci rumorose e confusionarie, Giovanni annuncia la via per accogliere il Cristo: Rendete dritta la via del Signore. Siamo abituati a sentire la citazione preparate la via oppure appianate la via. Il quarto vangelo invece ci ricorda di evitare di continuare a costruire tornanti e tortuosità che allungano la strada, la rendono faticosa, che sfilacciano il nostro procedere verso il Signore.

San Paolo ai Tessalonicesi chiarisce il modo in cui poter vivere questo cambiamento: siate lieti, pregate senza sosta, rendete grazie sempre, non spegnete lo Spirito, vagliate ogni cosa, astenetevi dal male e conservate il bene. Il desiderio di Paolo non è dare ricette moraleggianti, ma suggerire il gusto della fede e invitarli alla speranza.

Ecco, dunque, il grido di Giovanni Battista è declinato nella prima comunità credente e nella storia di fede della Chiesa, che ci invita al gaudio e alla letizia che nasce dalla venuta di colui che non battezza con acqua. Il salmo responsoriale ci propone il lieto canto del Magnificat. Maria si riconosce toccata dalla Grazia e formata dall'opera dell'Onnipotente, che ha steso su lei il mantello dell'amore. Si riconosce beata non per merito personale, ma per la gratuita iniziativa di Dio.

Questo canto - a cui forse ci siamo troppo abituati, perdendo lo smalto dello slancio di Maria davanti al dono del Cristo incarnato - risponde fulgidamente alla gioia di Isaia, nella prima lettura. Il profeta esulta nel Signore e gioisce di grande gioia poiché è rivestito di una veste di salvezza che solo Dio poteva concedergli. Non una corazza per la battaglia, ma un vestito nuziale per vivere al meglio l'incontro con il Signore.

 

Ricerca avanzata  (54001 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: