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TESTO Commento su Giovanni 1,6-8.19-28

don Michele Cerutti

III Domenica di Avvento (Anno B) - Gaudete (13/12/2020)

Vangelo: Gv 1,6-8.19-28 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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6Venne un uomo mandato da Dio:

il suo nome era Giovanni.

7Egli venne come testimone

per dare testimonianza alla luce,

perché tutti credessero per mezzo di lui.

8Non era lui la luce,

ma doveva dare testimonianza alla luce.

19Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». 20Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». 21Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. 22Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». 23Rispose:

«Io sono voce di uno che grida nel deserto:

Rendete diritta la via del Signore,

come disse il profeta Isaia».

24Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. 25Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». 26Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, 27colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo». 28Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

Il luogo in cui si ambienta la scena del brano evangelico di questa domenica è il deserto in cui si sperimenta la grazia e l'incontro con Dio e il popolo comprende la fiducia in Lui. Una volta giunto nella Terra promessa Israele si dimostrerà infedele e JHWH lo riporta nel deserto perché possa sperimentare la fedeltà di un Dio intriso di un amore geloso che non sopporta il male. Quando fece ritornare il popolo dall'esilio lo stesso JHWH trasformerà il deserto in una terra rigogliosa e il popolo potrà cantare le lodi.
Luogo della tentazione e della prova dove l'uomo può sperimentare l'amore di Dio perché l'uomo stesso è condotto alla sua essenzialità. Qui Giovanni Battista prepara il popolo all'incontro con il Messia attraverso il battesimo penitenziale il quale consiste nell'essere immersi nelle acque del Giordano come segno di purificazione dai peccati, che, tuttavia non vengono cancellati. Quello del precursore è un battesimo che riporta alla conversione a Dio e al prossimo per stimolare il popolo a ritrovare la fede nel Signore più viva e sincera, insieme suscita la disponibilità a fare del bene ai fratelli.
Il battesimo cristiano, istituito da Gesù, in forza dello Spirito Santo purifica. Giovanni utilizza l'acqua, Gesù invierà lo Spirito Santo. Quello del Battista è' un annuncio per tutti e il fiume scelto il Giordano ha un grande significato profondo.
L'ingresso degli israeliti nella Terra Promessa avviene attraverso il Giordano, sotto la guida di Giosué. Ci viene indicato l'inizio di una nuova vita per il popolo eletto nella terra che Dio gli ha destinato. Il fiume assume quindi già in questa occasione un importante carattere simbolico di passaggio da un'esistenza di sofferenze, alla vita vera con Dio.
Giovanni Battista cerca subito di non prendere la scena, ma di rimandare a Gesù che è più potente di lui e per cui si sente perfino degno di esserne servo. Per noi questo diventa tempo di passaggio a una vita nuova questo è lo stile che ci viene chiesto in ogni Avvento. Passaggio che siamo chiamati a vivere nella gioia con la stessa esultanza che respiriamo in quel cantico meraviglioso che ci offre la Vergine Maria nel Magnificat.
La storia della salvezza non è dei potenti è degli umili di coloro che sanno che senza Dio non si può fare a meno perché solo in Lui si trovano le risposte ai nostri problemi.
Il Messia viene per spezzare la schiavitù del peccato e dobbiamo ribadirlo prima di tutto tra noi cristiani che sembriamo abitati da una sorta di visione apocalittica senza speranza.
Quanto male fanno oggi i profeti di sventura che si agitano all'interno della Chiesa abitati da complottismi e visioni cupe della storia. La storia della salvezza è intrisa di notizie che spingono in avanti verso una meta ben definita. Maria lo ha compreso fin da subito e ci consegna a noi una gioia piena.
Facciamo risuonare in questo tempo di Avvento il cantico meraviglioso del Magnificat e facciamo trasparire nella vita cristiana quella gioia che attingiamo dalla nostra fede.

 

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