PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Il Signore ci consola con potenza e tenerezza

don Roberto Rossi  

II Domenica di Avvento (Anno B) (06/12/2020)

Vangelo: Mc 1,1-8 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 1,1-8

1Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.

2Come sta scritto nel profeta Isaia:

Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:

egli preparerà la tua via.

3Voce di uno che grida nel deserto:

Preparate la via del Signore,

raddrizzate i suoi sentieri,

4vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. 5Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. 6Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. 7E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. 8Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».

Viviamo tutti immersi e preoccupati della situazione di questo nostro tempo delicato e difficile... Ma possiamo chiederci: di che cosa c'è più bisogno oggi? Di che cosa hanno bisogno le persone, di che cosa ho bisogno io stesso? C'è un bisogno enorme di speranza, bisogno di superare la paura, di non lasciarci sopraffare dalla tristezza, dalla sfiducia, dalla depressione. C'è bisogno di speranza. La speranza cristiana non è un vago desiderio per qualche nostra aspettativa. La speranza cristiana è la certezza che il Signore è con noi oggi, che sarà con noi nel futuro e sempre, per salvarci da ogni male, per salvarci da questo male della pandemia, per salvarci da tutti quei mali che sono ancora peggiori forse di questa pandemia... Penso ai grandi mali dell'umanità, a ogni forma di guerra, di uccisioni, di sfruttamento, di egoismo di singoli e di popoli, quasi in lotta gli uni contro gli altri. Dio è e sarà con noi sempre per darci vita e darci i tanti doni del suo amore, per darci vita vera sulla terra e per l'eternità...

Ci viene dato nella liturgia festiva il grande testo del profeta Isaia, quelle parole uniche, profonde e toccanti: “Consolate, consolate il mio popolo - dice il Signore - parlate al cuore della gente e gridate che la sua tribolazione è compiuta, la sua colpa è scontata”. Le ascoltiamo queste parole, le preghiamo e invochiamo che si realizzino presto. “La tribolazione dell'umanità è finita, la colpa è scontata...” Non è che i mali dell'umanità siano un castigo di Dio: Dio non castiga nessuno, Dio non castiga mai. Sono io che ho bisogno di convertirmi, che ho bisogno di prendere coscienza del mio peccato, del mio egoismo, del male che faccio davanti a Dio e davanti agli uomini. Il testo continua: “Nel deserto preparate la via del Signore, spianate nella steppa la strada per il nostro Dio”. Poi abbiamo ancora parole forti: “Sali su un alto monte tu che annunci liete notizie”. Il cristiano deve..., io cristiano devo essere l'uomo delle liete notizie, del Vangelo, buona notizia.

“Alza la tua voce con forza, non temere, annuncia a tutti: ecco il vostro Dio! Ecco il Signore viene con potenza”. Dio, con tutta la sua potenza e la sua tenerezza; difatti il testo si conclude con l'immagine del pastore: “Il Signore è come un pastore che fa pascolare il gregge, con il suo braccio lo raduna” e poi sentiamo la tenerezza, “porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri, quelle che stanno per partorire”. Abbiamo bisogno di speranza, di serenità, di dare un senso grande della nostra esistenza, un senso vero alla nostra vita. Mi ha colpito la testimonianza di una giovane mamma che, pur presa dalle preoccupazioni della famiglia e del lavoro, mi ha scritto così: “Nell'aiutarci è fondamentale l'ascolto e il tempo, e il nostro esempio di persone che affrontano la vita di ogni giorno con serenità e con il sorriso.

Anche con queste piccole cose ci si può aiutare veramente”. Abbiamo inoltre le grandi parole del Vangelo: “Preparate la via del Signore raddrizzate i suoi sentieri”. Giovanni Battista battezza e proclama la conversione. Cosa significa raddrizzare i sentieri, cioè tutte quelle realtà che sono cose sbagliate nella mia vita? cosa significa convertirsi? E' come quando il navigatore della macchina dice: ‘tornate indietro appena potete'. Significa che se siamo sulla strada sbagliata bisogna tornare indietro e imboccare la strada giusta, la strada di Dio, la strada dell'amore gli uomini, la strada della propria rettitudine di coscienza. Si tratta, soprattutto in questo tempo, di assumere stili di vita diversi, di vivere nella sobrietà, di curare le cose fondamentali, essenziali. Ad esempio a Natale quello che conta è l'amore di Dio, il nostro desiderio di accogliere il Signore nella nostra vita. Le altre cose, anche quelle buone, solo di minore importanza.

Si tratta di coltivare atteggiamenti e comportamenti nuovi, diversi; di vivere nella pazienza, di seminare e far fruttare i doni dello Spirito. E'lo Spirito Santo il Consolatore (“consolate, consolate il mio popolo...”) E lo spirito Santo che ci può dare la forza di raddrizzare i sentieri storti della nostra vita, di convertirci all'amore, di portare i frutti suoi, che sono, come dice S. Paolo: “Amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé”. Possiamo far fruttare queste virtù e questi stili di vita, in casa, con le persone nella società (lavoro, scuola, tempo libero, impegni...) e nella comunità cristiana. La consolazione di Dio diventa quella speranza vera di cui tutti abbiamo bisogno.

 

Ricerca avanzata  (53978 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: