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TESTO Il nostro Re

don Roberto Seregni  

XXXIV Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) - Cristo Re (22/11/2020)

Vangelo: Mt 25,31-46 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 25,31-46

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 31Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. 32Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, 33e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. 34Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, 35perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, 36nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. 37Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? 38Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? 39Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. 40E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. 41Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, 42perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, 43ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”. 44Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. 45Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”. 46E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

Siamo alla fine dell'anno liturgico passato in compagnia di Matteo, un anno davvero speciale che non dimenticheremo facilmente...

La prossima settimana inizieremo l'avvento che a Lima coincide quasi sempre con l'inizio del caldo torrido. I supermercati del centro sono già agghindati con i colori del Natale, le renne appese ai lampioni e la neve finta attaccata alle vetrine. Per strada ci sono 40 gradi e i babbi natale in canottiera e infradito urlano ai passanti indifferenti le ultime imperdibili offerte del mercato. Chi puó si permette il lusso di sbirciare i prezzi, ma la maggioranza continua il suo cammino. La recente crisi politica, che si aggiunge a quella sanitaria e economica, sta schiacciando nuovamente il paese. Penso alle famiglie delle mie comunità. Tantissimi volti si affacciano alla mia memoria e prego per loro mentre leggo e medito il Vangelo di questa domenica.

Oggi festeggiamo il nostro re.
Un re sorprendente.
Un re che nessuno sarebbe mai stato capace di immaginare.
Un re che viene non per essere servito, ma per servire.

Un re che tocca gli intoccabili, che sceglie come suo palazzo regale la strada, che banchetta con peccatori, poveri e prostitute.

Un re che entra a Gerusalemme in groppa a un asinello e lava i piedoni dei suoi discepoli.
Un re che ha per trono una croce.

Un re che si mette nelle mani tutti, dà la vita per tutti e perdona tutti.

Un re che non compie le nostre attese, ma le stravolge completamente.

Un re che nel giorno del giudizio ci farà una sola domanda.
L'unica che conta.

L'unica che puó dare peso alla vita dell'uomo.

Quanto hai amato?

Quanto hai amato oggi?
Quanta vita hai messo in circolo?
Quanta misericordia ha mosso i tuoi passi e le tue azione?

Coraggio, cari amici! Non è mai troppo tardi per iniziare ad amare per davvero.

Un abbraccio
don Roberto

 

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