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TESTO Commento su Luca 12,39-48

Paolo Curtaz  

Mercoledì della XXIX settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (22/10/2003)

Vangelo: Lc 12,39-48 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 12,39-48

39Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. 40Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».

41Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?». 42Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? 43Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. 44Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi. 45Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire” e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, 46il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.

47Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; 48quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più.

Uff, vangelo tosto quello di oggi, amici! Gesù è esplicito: ti ho cercato, mi sono rivelato, ho aperto il tuo cuore, l'ho inondato du luce, ti preseguito con i miei benefici, mi sei prezioso, ti circondo di segni, sappilo. Che ne facciamo del tesoro scoperto nel campo, ci ha annoiato? Abbiamo poco tempo? E' passata la crisi mistica? E' troppo difficile credere nella mia città eccetera eccetera? Attenti amici, il Signore dona tutto se stesso e chiede altrettanto, dona senza misura e chiede lo stesso afflato, lo stesso desiderio, la stessa generosità... Questo perché il nostro Dio è un amante passionale e geloso come ha potuto sperimentare Israele, buono ma non bonaccione, un Padre e non un Babbo Natale. Stiamo attenti e desti, come dicevamo ieri, a non gettare alle ortiche la nostra dignità, senza farci prendere da inutili ansie, rispondiamo con verità e gioia alla chiamata del Signore perché a chi ha ricevuto sarà chiesto molto di più; la fede non diventi nido in cui crogiuolarci, né paravento dietro cui nasconderci aspettando un premio ma pungolo e stimolo a prendere sul serio un Dio che ci prende sul serio.

Quando tornerai, Signore? La notte è lunga e i tuoi figli si scoraggiano. Rendi forte la nostra speranza, rendi fattiva la nostra opera, che il nostro lavoro, oggi, avvicini l'umanità al Regno.

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