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TESTO In attesa dello Sposo ornate con cura le vostre lucerne

Michele Antonio Corona

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XXXII Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (08/11/2020)

Vangelo: Mt 25,1-13 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: 1Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. 2Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; 3le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; 4le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. 5Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. 6A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. 7Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. 8Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. 9Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”. 10Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. 11Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. 12Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”. 13Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora.

Matteo presenta una parabola che manifesta il profumo dell'attesa del Signore. Le prime comunità cristiane erano certe che il Risorto sarebbe tornato subito per la venuta definitiva. L'imperativo è vigilare e tenersi pronti nel conforto vicendevole.

Il brano evangelico ci spiazza ancora una volta e su più fronti. In primo luogo siamo sbalorditi per la divisione netta tra vergini sagge e stolte. Ci viene detto subito la caratteristica delle vergine in modo che non sia per noi una sorpresa. Non sappiamo la cifra della saggezza o della stoltezza, ma ne siamo preparati.
La prima lettura inizia a fugare i dubbi presentandoci la sapienza personificata, che va incontro o si fa trovare da chi la cerca. Alzarsi di buon mattino o vegliare per ottenerla non può che portare ottimi risultati. L'elemento della veglia è certamente il più vicino al brano evangelico.

In secondo luogo è drammatica la risposta delle sagge alla richiesta di olio: non ve ne diamo perché non manchi a tutte. Due gruppi nettamente separati, che non possono aiutarsi a vicenda. Scriveva Alberto Mello: la risposta delle vergini prudenti ce le può far apparire antipatiche, ma è un modo per dire che, nel giudizio finale, nessuno è più in grado di fare qualcosa per un altro: ognuno deve rispondere di sé.
Una suggestiva sottolineatura che vale in ogni momento in cui ci si pone seriamente davanti alla propria esistenza, soprattutto di fronte a Dio. L'altro mi sostiene, mi aiuta, mi sorregge, mi incoraggia, ma non può sostituirmi, prendere le mie responsabilità, proclamare il personale ringraziamento né far fruttificare il mio talento.

In terza battuta, appare sbalorditiva la risposta dello sposo alle donne: non vi conosco. Affermazione terribile e tragica. Un'esistenza sprecata che mette con le spalle al muro.

Al centro del brano: un grido. Non un urlo di disperazione né di ovazione, ma un annuncio di gioia. Ecco lo sposo. In alcuni codici si trova l'aggiunta e la sposa. Molto probabilmente alcuni copisti hanno voluto segnalare una festa di nozze a tutti gli effetti o, forse, hanno voluto ricordare che la donna sapiente/forte - descritta da Pr 31 - è ricordata come colei la cui lampada non si spegne mai.
Così diventa importante l'espressione evangelica che descrive l'attività delle vergini in risposta al grido: prepararono le loro lampade. Il verbo greco utilizzato (kosmeo) ricorda la cura femminile dell'ornamento. Potremmo tradurlo con acconciarono le loro lucerne. In sostanza le vergini liberano gli stoppini dai resti bruciacchiati e li innaffiano di olio affinché la fiamma delle lucerne si ravvivi (J. Jeremias).
A noi il compito di adornare le nostre lampade e ravvivare quella fiamma che rischia di stare smorta al grido gioioso: Ecco lo sposo, andategli incontro.

 

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