TESTO Commento su Luca 11,47-54
Paolo Curtaz Ti racconto la Parola
Giovedì della XXVIII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (16/10/2003)
Vangelo: Lc 11,47-54

«47Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. 48Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite. 49Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, 50perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: 51dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione. 52Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito». 53Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, 54tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.
Mi ruga questa cosa: Gesù dice – ahimé – una verità inoppugnabile: per non so quale perverso meccanismo i profeti mentre sono vivi non vengono riconosciuti e dopo la loro morte si dedicano loro vie e piazze e scuole superiori. Così Gesù se la prende con coloro che in teoria avevano tutti gli strumenti per riconoscerne la missione: gli studiosi, i letterati, i dottori della legge che, per chissà quale ragione, sono arroccati sulle loro posizioni e rifiutano di mettere in discussione le loro assodate certezze. Amici: non confondiamo la ricchezza dell'esperienza della Chiesa, quel patrimonio che chiamiamo "dogma" e che è l'insieme delle certezze donateci dal Signore con qualche nostra mania passeggera. Ai figli del Maestro è chiesto di riconoscere i profeti di oggi, anche se questi talvolta ci sferzano con linguaggio duro e ci richiamanoall'essenzialità del vangelo. I dottori della legge, stizziti e offesi, diventano ostili a Gesù: prevale il loro amor proprio e non la verità nel cuore. Riconosciamo – oggi – i profeti che il Signore ci porrà di fronte e se anche avranno parole dure nei confronti dei nostri atteggiamenti, ben vengano, purhcé queste parole ci conducano alla verità di noi stessi e di Dio...
Tu, Signore Gesù, profeta dell'umanità, sei stato spazzato via. Non vogliamo costruirti un mausoleo, ma diventare Tempio vivo che ti annunci e testimoni con una vita profetica. Amen.