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TESTO Per Dio non vali niente!

don Domenico Bruno  

XXIX Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (18/10/2020)

Vangelo: Mt 22,15-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 22,15-21

In quel tempo, 15i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come coglierlo in fallo nei suoi discorsi. 16Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. 17Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». 18Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? 19Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. 20Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». 21Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».

Siamo così abituati a comprare tutto, che crediamo di poter comprare anche le cose di Dio... se non addirittura Dio stesso.

Se solo pensassimo a quante cose gratuite il Signore ci ha dato, ci renderemmo conto che ciò che possiamo acquistare, per il solo fatto che abbia un valore economico, è limitato. Nel valore e nella quantità.

Aprire la mente significa saper superare i limiti umani, saper oltrepassare i confini fisici e fare un salto nelle realtà celesti. È li che incontreremo Dio che ci parla e ci rende quella felicità che nessuno può comprare e nessuno può rubare...

Come sarebbe bello ridare il giusto valore all'amicizia, all'umanità, alla natura, alla vita!

L'immagine di Cesare sulla moneta diventava un atto di vero e proprio culto religioso e di venerazione all'imperatore, mettendo da parte Dio. L'uomo fa le cose a propria immagine perché soddisfino i propri bisogni umani (idolatria, sensualità, narcisismo...). L'immagine oggi è sempre più autoreferenziale: ciascuno svende la propria immagine svuotandola di valore, complice il cattivo uso dei social network...

Penso a quanta gente vende il proprio corpo, il proprio amore, la propria immagine... per averne in cambio fama, potere, soldi. E una volta che queste cose finiscono? A chi restano? La materia produce egoismo e chi si concentra su se stesso non riesce a vedere Dio e i suoi doni.

Ormai compriamo di tutto e crediamo di poter comprare anche il Paradiso, se non Dio stesso!

Dio invece fa l'uomo a propria immagine. Se solo riscoprissimo il valore inestimabile dell'immagine che Dio imprime in noi dal momento della creazione, avremmo più rispetto di noi stessi e dei volti che incontriamo ogni giorno.

È giusto che le monete con l'immagine di Cesare tornassero a Cesare, perché gli appartenevano. Così com'è giusto che l'uomo torni a Dio, perché porta la sua immagine. In questo senso possiamo dire che “non valiamo niente”! Perché all'uomo non si può attribuire una valuta, un peso economico.

Chi esercita un potere spesso ha interesse solo per se stesso, per la propria immagine, a Dio invece interessi solamente tu!

- Che immagine do all'esterno? Chi mi guarda, cosa vede?

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