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TESTO Tutto è di Dio

don Roberto Seregni  

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XXIX Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (18/10/2020)

Vangelo: Mt 22,15-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 22,15-21

In quel tempo, 15i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come coglierlo in fallo nei suoi discorsi. 16Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. 17Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». 18Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? 19Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. 20Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». 21Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».

Dopo le tre parabole sull'accoglienza e il rifiuto di Gesù, il racconto di Matteo ci propone una serie di dispute in cui farisei, sadducei ed erodiani sottopongono al maestro alcune delle questioni più scottanti del momento. Ovvio: a nessuno interessa il suo parere, vogliono solo trovare un pretesto per incastrarlo.

I rivali di Gesù sono astuti e orchestrano un tranello malizioso: se il maestro risponde che è lecito pagare il tributo a Cesare, perderebbe la simpatia delle folle e sarebbe accusato d'infedeltà verso il Dio di Israele che è l'unico che deve essere servito (cfr Dt 6,4-13); se risponde che non è lecito pagare il tributo, solleverebbe le autorità romane e l'accusa di ribellione e istigazione delle folle contro il potere.

Ma la risposta di Gesù è completamente inattesa e disarmante. Il Rabbí evita brillantemente di scivolare nelle pieghe del tranello, supera la logica dello schieramento e porta i suoi interlocutori a guardare il problema da un altro punto di vista.

Cesare ha autorità sulla moneta, perché sulla moneta è impressa la sua immagine. Ma Dio ha autorità sull'uomo, perché l'uomo - ogni uomo - è immagine di Dio. Il potere del sovrano, l'autorità del Cesare di turno, è limitata alla circonferenza della moneta, ma il primato di Dio nella vita del credente è un principio assoluto.

Gesù dice che bisogna dare a Dio quello che è di Dio, e tutto è Dio! A Lui dobbiamo ogni fibra del nostro corpo e ogni respiro dell'universo. Ma l'orgoglio e la presunzione ci hanno accecato: ci siamo illusi di essere padroni della storia, attori solitari sul palcoscenico del tempo. Ma è bastato un virus microscopico per metterci in ginocchio, per farci ricordare che siamo fragili, creature perfettamente imperfette. Tutto è di Dio, perché Dio è tutto.

Un abbraccio
Don Roberto

 

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