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TESTO Commento su Luca 8,16-18

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Lunedì della XXV settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (19/09/2005)

Vangelo: Lc 8,16-18 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 8,16-18

16Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce. 17Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce. 18Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere».

Dalla Parola del giorno

Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha sarà dato, ma a chi non ha sarà tolto anche ciò che crede di avere.

Come vivere questa Parola?

In Gesù di Nazaret Dio si è fatto Luce e Parola. Eppure non sono pochi quelli che, pur avendo scorto questa Luce, vivono ancora nelle tenebre e altri che, pur avendo ascoltato la Parola del Vangelo, hanno buttato via la loro vita percorrendo strade di morte. Perché? Gesù ci mette in guarda: "Fate attenzione – dice – a come ascoltate". Ecco il punto: tutto dipende da 'come' si ascolta.

Il nostro ascolto della Parola coinvolge solo l'udito o tocca le profondità del cuore e mette in moto la fede che via via diventa fiducia inossidabile attiva ed operosa, e cioè obbedienza? Come ci prepariamo ogni giorno all'ascolto? Curiamo uno stile di vita sobrio e silenzioso, che lascia libero il campo del cuore al Seminatore divino? O ci lasciamo andare in chiacchiere vuote che ingombrano la mente di pensieri inutili e piatti? Di più: forse siamo solo assuefatti all'ascolto della Parola. Non siamo più capaci di stupore, e in fondo ci diciamo: "Sì, è bello ma...è impossibile!".

Eppure il credente matura solo nell'ascolto, come cogliamo già nell'Antico Testamento: "Ascolta, Israele, ascolta il Signore tuo Dio!". Facciamo dunque attenzione a 'come' ascoltiamo e, soprattutto, difendiamo a denti stretti i nostri tempi forti di ascolto quotidiano, perché è lì, in quel perdersi per la Parola, in quel consegnarsi alla sua forza liberante e persuasiva, anche quando ci sembra di succhiare un chiodo, che Dio ci attende per darci vita.

Ci doni il Signore, anche oggi, nella nostra pausa contemplativa di ascoltarlo con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze. Nel ritmo del respiro, preghiamo:

"Parla, o Signore, perché il tuo servo ti ascolta" (1Sam 3,9).

La voce di un monaco della Chiesa Orientale

Gesù c'invita a far attenzione a come ascoltiamo. Attenzione alle parole: non il messaggio completo nella sua unità, ma parole staccate, applicabili a occasioni particolari. La moneta spicciola della Parola. Saper riconoscere la Parola, facendo attenzione alle parole.

 

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