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TESTO Tu sei il Cristo, da Te la Chiesa

don Roberto Rossi  

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XXI Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (23/08/2020)

Vangelo: Mt 16,13-20 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 16,13-20

In quel tempo, 13Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». 14Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». 15Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». 16Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». 17E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. 18E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. 19A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». 20Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.

Vorrei chiedere a un giovane o una ragazza, ad es. di 18 anni, a un uomo o una donna di 30 o a qualcuno più adulto: qual è la tua esperienza religiosa, la tua dimensione spirituale? Come ti senti con Gesù Cristo? Come ti senti con la Chiesa? E lo senti Gesù Cristo, hai qualche rapporto con lui? Oppure è fuori dei tuoi pensieri, delle tue giornate, della tua impostazione di vita? Le esperienze e le opinioni possono essere tante. Nella nostra società, nella cultura corrente, nei nostri paesi di antica tradizione cristiana, dove si è fatta strada la secolarizzazione, l'indifferenza religiosa e addirittura la contrapposizione, a volte, ai valori del Vangelo: c'è ancora la domanda, che ciascuno di noi può e deve porsi: “Come mi sento con Gesù, il Signore? Chi è Gesù per me? Riesco a costruire la mia vita con lui e per lui; lui che può diventare veramente il senso, luce, la forza della mia esistenza su questa terra e la mia salvezza e gioia e beatitudine eterna dei cieli?” E' quello che Gesù un giorno ha chiesto agli apostoli:“Che cosa dice la gente di me? E voi chi dite che io sia?” Da una consapevolezza più profonda, da una fede fondata e matura, da una testimonianza coerente, potrà venire fuori una vera evangelizzazione, anche per il nostro tempo, per la nostra società... un vero annuncio di Gesù Cristo, del suo Vangelo, della sua opera di salvezza, perché le persone possano conoscerlo, accoglierlo, trovare in lui, vero uomo, il vero Dio. Per qualcuno Gesù Cristo può essere come un racconto conosciuto da bambini e poi trascurato nel diventare grandi. Gesù, il Signore non è una cosa da bambini, anche se lui ama tanto i bambini e i bambini lo sanno amare nell'innocenza e nella profondità del loro cuore. Gesù Cristo è per gli adulti, nelle cose grandi, nelle scelte importanti, nel senso pieno, che lui sa dare all'esistenza di ciascuno e dell'universo. Gesù non è un personaggio di una favola, o un mito, o un' invenzione di qualcuno... Quando ci troviamo negli incontri di catechesi con i genitori, molte volte approfondiamo le prove storiche dell'esistenza di Gesù Cristo, poi la sua vita, le sue opere, la sua predicazione, i suoi miracoli, che rivelano la sua natura di Figlio di Dio, di salvatore del mondo. Su un fondamento storico, scientifico, documentato, possiamo con serenità e sicurezza costruire il nostro rapporto personale con Gesù Cristo. “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”, dice Pietro. “Anch'io posso dire: Tu sei Gesù: io ti conosco, tu mi riempi di doni e di misericordia, mi apri alle dimensioni più vere, come l'amore, la gioia, il valore del sacrificio su questa terra e la vita dei cieli”. Con quella schiettezza che lui ha espresso: “Che cosa serve all'uomo guadagnare anche il mondo intero, se poi perde la sua vita, se poi perde la sua anima?”Paolo VI, in un suo discorso memorabile, afferma “Gesù Cristo: voi ne avete sentito parlare; anzi voi, la maggior parte certamente, siete già suoi, siete cristiani. Ebbene, a voi cristiani io ripeto il suo nome, a tutti io lo annuncio: Gesù Cristo è il principio e la fine; l'alfa e l'omega; Egli è il Re del nuovo mondo; Egli è il segreto della storia; Egli è la chiave dei nostri destini; Egli è il mediatore, il ponte, fra la terra e il cielo...”Posso allora instaurare e coltivare un rapporto da persona a persona; Gesù è una persona viva, vivente nei cieli e vivente accanto a me. Come sento la Chiesa? Mi sento Chiesa oppure la Chiesa è una realtà che guardo da fuori: Papa vescovi preti... È qualcosa che non mi interessa, non mi coinvolge, che considero di altri tempi, che critico, seguendo i pregiudizi, che molte volte sorgono o si diffondono? Qualche tempo fa qualcuno affermava: “Cristo si, la Chiesa no”. Ma Gesù Cristo ce l'ha annunciato, lo annuncia e lo testimonia, dai primi giorni fino ad oggi, proprio la Chiesa, la comunità dei credenti, dei discepoli del Signore Gesù. Gesù nel testo del Vangelo dice espressamente: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, a te darò le chiavi del regno dei cieli, tutto ciò che legherai... tutto ciò che scioglierai... sarà legato o sciolto nei cieli. E' la grande realtà, la grande missione della Chiesa: annunciare Gesù Cristo a tutti, offrire a tutti la grazia della sua salvezza. Le altre cose sono di minor conto, anche i problemi, gli errori, le controtestimonianze di noi cristiani. E' nella Chiesa che ricevo ogni grazia di Cristo: il Vangelo, il battesimo, il perdono, l'eucaristia e la grazia di ogni altro sacramento. Don Milani, pur sperimentando tanta sofferenza e incomprensione, affermava:“Io non lascerò mai la Chiesa per nessun motivo al mondo, perché so che cosa vuol dire vivere fuori di essa. Dove vado a confessarmi? Dove trovo una verità unica e disinteressata? E dove trovo la luce della fede e la forza di Dio?” Le anime belle, umili, sante hanno saputo vivere la realtà della Chiesa, l'hanno accolta, coltivata, sono diventate membra vive, attive, responsabili, nella grande comunità di salvezza che è la Chiesa. Oggi abbiamo a che fare, non solo con chi è dichiaratamente contrario alla fede ealla Chiesa, ma anche con chi si presenta come persona o come gruppo di preghiera, di devozione, ma, nel suo radicalismo e tradizionalismo, finisce per essere critico, oppositore, giudice, denigratore del Papa e della Chiesa. Fa male al cuore leggere o sentire cose durissime nei riguardi del Papa e del cammino della Chiesa nel nostro tempo, cose così dure che neanche gli atei più accaniti dei tempi passati si permettevano di pronunciare. E io vorrei, nel mio piccolo, essere uno che costruisce, che incoraggia, che porta avanti il vero rinnovamento della Chiesa così come un papa santo, come papa Francesco, sta facendo. Vogliamo essere umili, servi nella vigna del Signore, non plagiarti o schiavizzati da particolari ideologie, da sistemi culturali, politici, pseudo religiosi, succubi del tradizionalismo e del devozionalismo, in ultima parola, succubi del potere della ricchezza. “Gesù: tu sei il mio Dio. Chiesa: tu sei la mia grande famiglia, dove io mi sento amato e dove posso amare e portare amore, pace, gioia, vita, per me e per gli altri, nella famiglia, nella società, che ha bisogno di amore, di fede, che ha bisogno di Gesù Cristo e della sua Chiesa”. d. Roberto

 

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