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TESTO Commento su Matteo 23,1-12

don Giampaolo Centofanti  

Sabato della XX settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (22/08/2020)

Vangelo: Mt 23,1-12 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Un giorno dissi ad un gruppo di fedeli: "Avete visto come sono bravi i vostri educatori? Vi aiutano a crescere serenamente e profondamente, con amore e comprensione specifica per ciascuno e non imponendovi strade prefabbricate. Quelle persone mi risposero che quanto osservavo era vero ma prima non era stato così. Allora risposi che quello era il più bel segno del sincero cammino di quei catechisti. Ecco questo episodio spiega con la vita stessa la prima parte della pericope evangelica odierna e anche la seconda sezione. Gesù non vuole che non vi siano maestri umani ma solo in Lui per esempio un catechista può cercare di essere davvero tale. Persino Cristo, poi, non si fa' chiamare padre. Anche qui si può considerare che la paternità umana e anche quella spirituale sono cose bellissime. Ma è bello vedere come Gesù e tutto proiettato nel Padre. Non si può essere buoni padri senza aver imparato prima ad essere figli. E senza essere padri nel Padre. Queste parole comunque ci fanno riflettere sullo stare semplici. Se ci danno l'incarico di guide ricordiamoci sempre di essere fratelli, bisognosi di crescere insieme agli altri. Gesù non si è fatto chiamare Padre e invece si definiva Figlio dell'uomo. Aiutato dagli altri in ogni cosa.

 

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