TESTO Commento su Matteo 18,21-19,1
don Giampaolo Centofanti Commento al Vangelo
Giovedì della XIX settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (13/08/2020)
Vangelo: Mt 18,21-19,1
Più viene lo Spirito, più lo accogliamo, più non giudichiamo il cuore degli altri e li accettiamo, nel profondo, così come sono. Dico nel profondo perché se certi limiti altrui in una crescente grazia di carità li accogliamo senza particolare difficoltà altri limiti non possono non creare fatica. Ma lo Spirito in noi giustifica l'altro: forse non può fare altrimenti, la sua storia lo porta ad essere così, a pensare così, ad agire così. Anche a noi possono sembrare naturali o comunque di poco conto e perdonabili, anche quando ci avvediamo di aver sbagliato, certi nostri comportamenti. E questo ci può aiutare a riflettere: come spesso in noi vi era debolezza e non un deciso intento cattivo perché dobbiamo vederlo nell'altro? La cosa sulla quale più insiste Gesù è il perdono. Al punto che gli stessi servi, che in genere agiscono quasi senza venire notati, tanto non fanno che seguire la volontà di Dio, qui sembrano quasi prendere loro l'iniziativa. Ma evidentemente è appunto perché ciò risulta connaturale alla sequela di un tale Padre.