TESTO Commento su Zc 9,9-10; Sal 144; Rm 8,9.11-13; Mt 11,25-30

Il tema dominante delle letture di questa domenica è la valorizzazione dell'umiltà e l'invito a praticarla.

Umiltà intesa non come nascondimento, falsa modestia, ignavia, paura di agire ma come virtù di semplicità, trasparenza, pacificità, comprensione del debole e del povero, ricerca dell'essenziale e non ultima liberazione dai pesi inutili e vani.

Il paradosso sta proprio nell'esaltazione dell'umiltà che rende potente e duraturo il regno di Dio, grande la sua gloria quanto più Egli si rivela ai piccoli e agli umili, più forte si fa il suo regno sulla terra quanto più si abbandonano i gesti e i simboli della guerra e si ricerca la pace deponendo ogni segno di lotta e di rivalità.

Lo scandalo del sostegno a chi vacilla e cade va contro la mentalità del mondo dove non c'è scampo per i deboli e i perdenti che vengono lasciati al loro destino e spesso rigettati come rifiuti o scarti indegni del consesso umano.

Addirittura la Parola si spinge oltre e abbatte tutte le teorie del sacrificio e della sofferenza intese come forgia della ricerca di santità fine a se stessa, imposta a volte per esercizio di potere mascherato da intento educativo. ”il mio giogo infatti è dolce e il mio carico è leggero” dice Gesù agli oppressi e agli affaticati, sui quali invece il mondo spesso infierisce nella esaltazione del vincente e dell'emergente.

Quanto è facile cadere nella trappola dell'esaltazione dell'orgoglio di essere persone laboriose, impegnate, giuste, serie, “per bene” sicure di se lungimiranti, prudenti.....ma spesso sospettose, musone, chiuse in se stesse, immerse nel lavoro e incapaci di alzare gli occhi sui fratelli, sulla natura, incapaci di slanci o anche solo di sorrisi o di buonumore che possono distogliere dal duro impegno per emergere e avanzare nella costruzione di quello che gli americani chiamano il “self made man”!!

Gesù, e prima ancora Zaccaria, il Salmo, ci indicano come prediletti i deboli, coloro che vacillano, gli oppressi, i pacifici, i semplici, i capaci di tenerezza che sono i destinatari primi della Rivelazione, coloro che Dio ama per primi e che gli sono più vicini perché si abbandonano allo Spirito che abita in loro.

Revisione di Vita

- Qual è la nostra reazione di fronte alle persone “sbagliate “secondo la mentalità perbenista?
- Quando preghiamo dove ci pensiamo: dritti davanti all'altare orgogliosi di essere buoni...o in fondo consapevoli di essere poveri e bisognosi di perdono?
- Il nostro stile di vita è rivolto a “spezzare l'arco di guerra” e ad annunciare la pace?

Marinella Gualchi