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TESTO Il grano e la zizzania

don Roberto Seregni  

XVI Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (19/07/2020)

Vangelo: Mt 13,24-43 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, Gesù 24espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. 25Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. 26Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. 27Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. 28Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. 29“No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. 30Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponételo nel mio granaio”».

31Espose loro un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. 32Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami».

33Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».

34Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, 35perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta:

Aprirò la mia bocca con parabole,

proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo.

36Poi congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». 37Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. 38Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno 39e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. 40Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. 41Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità 42e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. 43Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!

Forma breve (Mt 13,24-30):

In quel tempo, Gesù 24espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. 25Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. 26Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. 27Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. 28Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. 29“No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. 30Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponételo nel mio granaio”».

Sono passati molti secoli da quando Gesù narrò la parabola del grano e della zizzania, ma le sue parole sono estremamente attuali. Il maestro vuole mettere in luce un atteggiamento che spesso, purtroppo, caratterizza le nostre comunità a qualsiasi latitudine e longitudine: il giudizio.

Forse può sorprendere che il padrone di casa non voglia sradicare la zizzania che cresce insieme al grano.

Gesù non nega la necessità della separazione, la sua non è indifferenza al bene o al male. Il maestro, semplicemente, annuncia che il tempo del giudizio non è ancora arrivato e, comunque, per fortuna, non spetta agli uomini.

È interessante sottolineare che anche Giovanni Battista si aspettava una bella pulizia generale. Annunciando il Messia, infatti, disse: “Nella sua mano tiene il ventilabro e pulirà la sua aia, raccogliendo il grano nel granaio e gettando la paglia nel fuoco” (Matteo 3,12).

Ma Gesù fa tutto il contrario: non allontana i peccatori, non punta il dito contro chi era etichettato come la zizzania della società.

Il maestro non si circonda di perfettini e primi della classe, tra i dodici - lo sappiamo - c'è gente con un passato discutibile e tra di loro c'è pure il traditore.

I mietitori impazienti che vogliono sradicare la zizzania, assomigliano a chi vuole comunità di perfetti e gruppi esclusivi di primi della classe e dimenticano che la chiesa è una comunità di peccatori che ha fatto esperienza del perdono e della paziente misericordia del Padre.

Quante persone si sono allontanate dalle nostre comunità e parrocchie perché non hanno incontrato nemmeno l'ombra dell'accoglienza e della tenerezza di Gesù?

Quanti fratelli e sorelle si sono sentiti giudicati e condannati dai nostri sguardi?

Quanti confessionali si sono trasformati in sale di tortura e non in oasi di misericordia?

Coraggio, amici! Superiamo la tentazione del giudizio, smettiamo di comportarci come i mietitori della parabola, allarghiamo il nostro sguardo ed estendiamo le frontiere del cuore.


Un abbraccio

Don Roberto

Se vuoi continuare a meditare sulle parabole di Gesù, mi permetto di consigliarti il mio testo “Risillabare la Parabole”, edito con Ancora. È un libro scritto per essere letto personalmente, ma anche in gruppo (di giovani, di famiglie, di volontari...). Ogni capitolo, infatti, termina con domande per riflettere e condividere la Parola.

 

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