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TESTO Commento su Luca 7,36-50

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Giovedì della XXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (20/09/2001)

Vangelo: Lc 7,36-50 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 7,36-50

36Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. 37Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; 38stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. 39Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!».

40Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». 41«Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. 42Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». 43Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». 44E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. 45Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. 46Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. 47Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco». 48Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». 49Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». 50Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».

Dalla Parola del giorno

Le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato.

Come vivere questa Parola?

Una donna, che era pubblica peccatrice, si è infilata nella sala del convito dove un fariseo ha invitato a pranzo Gesù. Con gesto pieno di bellezza e spiritualità cosparge di olio profumato i piedi del Signore. E il fariseo subito pensa: " Se costui fosse un profeta, saprebbe che specie di donna è colei che lo tocca".

La paraboletta che Gesù subito gli racconta è per farlo rientrare in sé. Quello che il fariseo e ciascuno di noi deve avere ben chiaro è che l'amore di Dio ci previene sempre. Non possiamo dare nulla di buono che, prima, non abbiamo ricevuto da Lui. Così possiamo comprendere. Chi ama di più? Colui al quale il Signore (non altri che Lui!) ha perdonato di più. Sarebbe molto errato pensare che la peccatrice è stata perdonata per aver molto amato. Piuttosto è vero e bello e consolante che attraverso l'amore espresso dal suo gesto, ella si rivela per quello che è: una creatura raggiunta dal grande mistero dell'amore che è il perdono di Dio. Prima c'è sempre Lui, il suo amore che perdona e distrugge il male che è in noi. In risposta viene poi il nostro amore.

Oggi mi soffermerò, nel silenzio del cuore, a ripetermi questa Parola di Gesù e l'altra: "Quello a cui si perdona poco, ama poco". La domanda da cui lasciarmi provocare più a fondo è questa: Ho consapevolezza di quanto Dio mi ama con ogni suo perdono? Si annida forse qualche volta in me il fariseo che crede di dare (di sua iniziativa, con le sue sole forze) qualcosa a Dio? Verbalizzerò:

"Che io per sempre canti le tue misericordie, Signore".

La voce di un grande romanziere russo

Credo che non c'è niente di più bello, di più profondo, di più simpatico, di più ragionevole, di più perfetto di Cristo. E non solo non c'è, ma con geloso amore mi dico che non può esserci, e non basta: se anche mi dimostrassero che Cristo è fuori dalla verità, ed effettivamente risultasse che la verità è fuori di Cristo, io preferirei restare con Cristo piuttosto che con la verità.
F. Dostoevskij

 

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