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TESTO E ha innalzato gli umili

don Alberto Brignoli  

XIV Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (05/07/2020)

Vangelo: Mt 11,25-30 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo Gesù disse: 25«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. 26Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. 27Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.

28Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. 29Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. 30Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Ci sono momenti nella vita in cui non è facile prendere delle decisioni giuste o fare delle scelte corrette. E più la scelta è urgente, o più il momento presente difficoltà particolari, meno si ha la possibilità di ponderare esattamente quello che dobbiamo o non dobbiamo fare. Si rischia, perciò, di prendere decisioni affrettate, di non tenere in conto in maniera adeguata i rischi e le opportunità, e quindi di fare qualcosa che può risultare incomprensibile agli occhi delle persone che ci stanno intorno, e che magari delle nostre scelte, giuste o sbagliate che esse siano, possono risentire. Pensiamo, ad esempio, in campo educativo quando - magari anche in tempi strettissimi - dobbiamo scegliere come intervenire nei confronti dei figli per fare delle scelte che riteniamo giuste, necessarie, urgenti per via anche di una situazione poco piacevole nella quale essi rischiano di trovarsi, e queste nostre scelte vengono accettate male, non vengono comprese, sono da loro osteggiate: si crea una tensione che spesso diventa difficile da risanare. Occorre, da entrambe le parti, la buona disposizione a entrare in dialogo, a capire l'urgenza del momento, a comprendere le esigenze dell'altro ma anche il bene comune, il bene di tutta la famiglia o del gruppo più allargato di amici e conoscenti. Non è facile, davvero, perché c'è il rischio che si creino incomprensioni e fatiche che, se non risolte, si trascinano per molto tempo.

Questo vale anche per le relazioni di buon vicinato, per i rapporti lavorativi all'interno di una società, per le scelte all'interno di un'associazione o di un gruppo di volontariato; e ovviamente, anche all'interno di una comunità di fede, come può essere una parrocchia o un gruppo ecclesiale. Se poi le cose si trascinano e non si affrontano con serenità, dialogo e predisposizione all'ascolto, creano veramente molta fatica, e rischiano di gravare sul bene e sulla tenuta della comunità, ma anche sul bene e sulla salute dei singoli. Sono cose profondamente umane, nulla di particolarmente drammatico o fuori dal mondo, per carità: eppure possono creare stanchezza, fatica, senso di impotenza, voglia di lasciar perdere tutto e tutti. Ci sentiamo, per parafrasare il vangelo di oggi “stanchi e oppressi”: stanchi di dover lottare per ottenere qualcosa, e oppressi dal senso impotenza e di inadeguatezza che deriva da scelte non facili da prendere. E non sempre è facile poi tirare avanti, soprattutto quando scelte che speriamo o pensiamo di aver fatto per il bene comune non vengono capite, anzi speso vengono pure osteggiate.

Pare che il Signore sia consapevole di questa e di altre situazioni che viviamo nella vita di ogni giorno, a livello personale e comunitario. E per questo, si offre per darci una soluzione, o anche solo un modo per sopportare queste situazioni e viverle nonostante tutto con serenità, pur nella consapevolezza che nessuno è infallibile. Qual è la soluzione che il Signore ci offre perché ci sentiamo meno stanchi e oppressi? Semplice: quella di affidarci a lui, buttare su di lui i nostri affanni e imparare come affrontarli da lui che - ce lo dice in maniera chiara - è “mite e umile di cuore”.

Molto suggestiva come soluzione: ma ci sono scelte e decisioni nella vita dove la mitezza, la dolcezza e l'umiltà di cuore (intesa nel senso di accondiscendenza, di attenzione a non ferire o essere troppo fermi su alcune posizioni) vanno un po' messe da parte, favorendo invece la decisione, la fermezza, la durezza, la poca propensione all'indulgenza. Altrimenti si rischia di fare un buco nell'acqua.

Il Signore non nega, credo, che ci voglia fermezza nelle scelte da fare e da portare avanti. Purché questo venga fatto con quell'atteggiamento di fondo (la semplicità d'animo) che è tipica delle persone forti e decise di carattere, determinate in quello che fanno e che pensano, ma indulgenti nei confronti di chi fa fatica, di chi non comprende, di chi la pensa in maniera differente. E guarda caso, questo atteggiamento di fermezza indulgente e di determinazione dialogante lo si trova non tanto nelle persone tutte d'un pezzo che si fanno forti della loro posizione sociale, della loro cultura o del loro potere economico per ottenere ciò che vogliono, ma nelle persone più semplici e miti, negli umili di cuore, in coloro che hanno imparato dal Maestro a portare avanti ciò in cui credono con fermezza ma senza invadere, con decisione ma senza imporsi, con serietà ma senza orgoglio.

È Gesù stesso che rende lode al Padre per la presenza, nel mondo, di queste persone che, forti solo della loro bontà d'animo e della loro lungimiranza, si sono affidate a Dio e hanno compreso come comportarsi nella vita e nella società molto meglio di chi ha sempre cercato di farlo facendo pesare la propria intelligenza, la propria cultura, la propria importanza. Quante persone anche di straordinaria cultura si approcciano alle cose della vita e alle persone con dolcezza, con mitezza, e senza essere invadenti! E quante persone, per contro, pur non essendo dotati di grande intelligenza o acume, fanno pesare la loro presunta importanza opprimendo gli altri, imponendosi, disprezzando.

Dio non è così. Dio nasconde i misteri della vita ai dotti e ai sapienti (o meglio, ai presunti tali) e li rivela ai piccoli; Dio rovescia i potenti dai troni e innalza gli umili; Dio rende gli umili forti con i forti e deboli con i deboli.

Che senso di pace, quando incontriamo gente di pace, umili di cuore, persone semplici che ci fanno capire quello che conta veramente nella vita!

 

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