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TESTO Commento su Sir 28,9

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

XXIV Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (11/09/2005)

Brano biblico: Sir 28,9 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 18,21-35

In quel tempo, 21Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». 22E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.

23Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. 24Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. 25Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. 26Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. 27Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito.

28Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. 29Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. 30Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.

31Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. 32Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. 33Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. 34Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto. 35Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».

Dalla Parola del giorno

Ricordati dell'Alleanza con l'Altissimo e non far conto delle offese subite.

Come vivere questa Parola?

Ben Sira è l'autore della prima lettera di questa ventiquattresima domenica del tempo liturgico. Da qui è stato tratto questo imperativo. Quanto egli scrive circa due secoli prima di Cristo è ancora sapido di ciò che, anche oggi, può migliorare la qualità del nostro vivere.

Quel che più colpisce è il coniugare l'imperativo "Ricordati" dell'Alleanza a quel non far conto dell'offesa subita. Sì, proprio questo non solo è molto significativo, ma ci consegna una chiave di volta per vivere pacificati nel cuore e in armonia con tutti.

Che cosa vuol dire infatti quel "ricordati dell'Alleanza?" Se tieni conto che si tratta della "Berith": il patto nuziale che Dio ha stretto col suo popolo e, attraverso Israele, con ogni uomo della terra, tu capisci bene che l'invito è a tenere presente di continuo nella mente e a lasciare operare nel cuore questa straordinaria realtà d'amore.

Soprattutto nell'economia attuale della NUOVA ALLEANZA siglata sol sangue di Gesù in croce, il continuo ricordo dell'intimo nostro rapporto col Dio Sposo, che per la potenza del mistero pasquale ci salva dal non-amore, diventa capacità di amare.

E l'inizio dell'amore è il perdono delle offese: quel non tenerle scritte in un riposto angoletto del cuore, ma dissi-parne perfino il ricordo, non come una bravura che non ci appartiene, ma con la potenza del Signore morto e risorto.

Oggi, in una pausa contemplativa, chiedo allo Spirito Santo di poter fare la "radiografia del mio cuore". Ci sono forse ombre di rancori, memoria di offese lontane o recenti, sedimentate o acquattate nel profondo di me?

O Spirito d'Amore, Spirito dell'Alleanza Nuova che il Signore ha stipulato con me in Gesù, cancella, brucia, dissolvi qualsiasi memoriali offesa, e fa' che io viva da "riconciliato" con Dio, con me stesso e con ogni creatura nel continuo ricordo della tua Alleanza d'amore.

La voce di un una mistica

Lasciamoci invadere della linfa divina: il Maestro sia la vita della nostra vita, l'anima della nostra anima e restiamo consapevolmente, giorno e notte, sotto la sua protezione divina, fedeli alla sua Alleanza d'amore.
Beata Elisabetta della Trinità

 

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