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TESTO Il Signore e' buono e grande nell'amore

don Roberto Rossi  

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XXIV Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (11/09/2005)

Vangelo: Mt 18,21-35 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 18,21-35

In quel tempo, 21Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». 22E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.

23Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. 24Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. 25Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. 26Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. 27Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito.

28Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. 29Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. 30Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.

31Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. 32Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. 33Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. 34Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto. 35Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».

Così abbiamo pregato: "O Dio di giustizia e di amore, che perdoni a noi se perdoniamo ai nostri fratelli, crea in noi un cuore nuovo a immagine del tuo Figlio che supera e perdona ogni offesa, per ricordare al mondo che tu ci ami".

"Così il Padre mio celeste farà a ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello".

Il perdono. Che cos'è? E' possibile? Come viverlo?

E' istintivo per ciascuno di noi reagire alle azioni degli altri, offenderci, rimanerci male anche nelle piccole cose. Quando poi avvengono contrasti, offese o azioni cattive sentiamo quasi il bisogno e il diritto di far valere le nostre ragioni (e fin qui può andare bene), di trattare con durezza e cattiveria, di far pagare quel "male" che abbiamo ricevuto.

E si innesca quel meccanismo dove il male richiama il male, la violenza (di qualunque tipo) richiama e aumenta la violenza, l'odio non si placa, ma aumenta sempre. La conseguenza è che di fatto ci si illude di risolvere qualcosa, ma si vive nel tormento, con l'inferno nel cuore. Abbiamo l'esempio di vicini di casa che hanno litigato una volta e lasciano passare anni e decenni senza riprendere un dialogo, una parola, un saluto. Ciascuno orgogliosamente arroccato nella propria posizione. Eppure il perdono è l'unica strada, umana e cristiana, per poter vivere in maniera vera.

Ci sono poi dei fatti molto dolorosi: quando ad es. qualcuno che ti porta via il marito o la moglie e rovina la vita tua e della tua famiglia, quando qualcuno ha causato la morte di una persona cara.

Come fare? Come gestire queste situazioni? Come continuare a vivere dopo questi fatti? Sono comprensibili tutte le reazioni che una persona prova e occorre avere tanto rispetto per il dolore e i drammi che passano nel cuore delle persone.

E il perdono? Sembra impossibile. Certo è una cosa eroica. Gesù ci dice che ciò che è impossibile agli uomini, è possibile a Dio. Occorre chiedere tutta la forza di Dio. E da parte nostra accogliere un

po' di rassegnazione, aprirsi alla pace del cuore, farsi forza.

Non è giusto quando un giornalista va a chiedere quello che lui non sarebbe mai capace di fare forse a una madre di fronte ad un figlio ucciso, se perdona. Questo modo di rapportarsi è terribile. Ma invece è importante saper vedere tutta la fatica che ogni persona fa', per continuare a vivere, per farsi forza, per aprirsi a dimensioni che rasentano il divino, quando si diventa capaci di lottare contro l'odio, di santificare il dolore, di ritrovare la pace, di vivere il perdono.

Il Signore dà la sua forza anche nelle situazioni più difficili, tanto più noi, che in genere abbiamo problemi piccoli, dobbiamo aprirci alla comprensione verso gli altri, all'amore, al perdono.

Gesù è estremamente chiaro. Lo fa diventare un distintivo del suo insegnamento, come lo è della sua vita e della sua morte.

Come fare a vivere l'amore e il perdono? La liturgia ci offre un'indicazione preziosa: dobbiamo contemplare sempre di più la bontà, la misericordia, la tenerezza del Signore verso noi e verso

tutti. La contemplazione del Signore diventa luce, verità, forza per le nostre scelte di vita.

Riprendiamo questi testi: "Benedici il Signore anima mia, non dimenticare nessuno dei suoi benefici. Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue malattie... non ci tratta secondo i nostri peccati... come il cielo è alto sulla terra, così è grande la sua misericordia, come dista l'oriente dall'occidente, così allontana da noi le nostre colpe". "Il Signore è buono e grande nell'amore. E' clemente e misericordioso, ricco di misericordia, è il Padre delle misericordie".

Il Signore non ha altro desiderio che di offrire il suo perdono, perché sa che siamo deboli, fragili. E più siamo peccatori, cioè bisognosi di misericordia, più ci ama. Tutta la Bibbia è la storia di questo amore misericordioso e fedele di Dio che sempre risolleva l'uomo e lo aiuta nel suo cammino.

Fino a Gesù che sulla croce sa pregare: "Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno". Gesù sulla croce ha chiesto e meritato il perdono per tutti.

Ecco allora il vangelo che ci dice: "Se Dio ha perdonato e perdona a noi continuamente tutto, perché io non devo perdonare le piccole cose che capitano con le persone?"

Ricordo una persona anziana che soffriva per qualche problema con una persona di casa che mi disse: "Il Signore ha perdonato chi lo uccideva, bisognerà che anch'io perdoni..." Aveva capito come l'esempio e la parola di Gesù sono luce e forza per la nostra vita.

Molto significative anche le espressioni del Siracide della liturgia: ogni frase è portatrice di una grande sapienza. Meditandole potremo prendere sempre più coscienza di come è importante imparare ad amare, a perdonare, ad essere costruttori di pace.

L'apostolo Paolo ci dice nella lettera agli Efesini: "Scompaia da voi ogni asprezza, sdegno, ira. Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo".

 

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