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TESTO Non abbiate paura

don Roberto Seregni  

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XII Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (21/06/2020)

Vangelo: Mt 10,26-33 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 10,26-33

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: 26Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. 27Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze. 28E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo. 29Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. 30Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. 31Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!

32Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; 33chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli.

In questi giorni abbiamo proprio bisogno di sentircelo ripetere: “Non temete”. Forse è una delle affermazioni più ripetute in tutta la Bibbia, qualcuno dice addirittura per 365 volte. Non ne sono sicuro, ma è molto suggestivo pensare che ogni giorno il Signore ce lo ripeta.

Lui ci conosce, sa quali sono le nostre paure. Lui conosce le ombre che si allungano come tentacoli sul nostro cuore per avvinghiarci e immobilizzarci. Questo è quello che fa la paura: ci blocca. Ci incatena. Ci surgela il cuore.

Ma il maestro ci sussurra nuovamente: “Non temete”. Lui ci ama, siamo suoi. Nonostante le nostre debolezze e le nostre cadute, Lui non ci butta via. Ci avverte: state attenti, vi mando come pecore in mezzo ai lupi (Mt 10,16). E i lupi più feroci sono quelli che si travestono da pecore, che belano per attirare la nostra attenzione e poi ci divorano senza pietà. Per questo dobbiamo essere prudenti come serpenti, senza perdere la semplicità delle colombe (Mt 10,16).

Il Signore ci vuole saldi nella fede (Col 2,7) e avvinghiati alla Parola di vita (Fil 2,16) per annunciare dai tetti quello che abbiamo ascoltato all'orecchio.

È bellissima questa immagine dei tetti! La sua Parola non puó stare chiusa ad ammuffire nelle sacrestie, dobbiamo uscire dai nostri profumati nascondigli e metterci in gioco.

Si parla tanto di evangelizzazione, e va bene. Ma forse abbiamo dimenticato che il Vangelo è vivo e vuole stare in dialogo con gente viva, che lotta ama soffre spera piange progetta sogna...

Il Vangelo non è una bella idea o una filosofia di vita. Il Vangelo è un corpo, è il corpo vivo di Gesù che ci mette in comunione con il Padre e ci manda verso i fratelli perché si scoprano figli amati.

Coraggio, non abbiate paura.
Lui è con noi.
Sempre.


Un abbraccio, don Roberto

 

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