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TESTO L'unica rivoluzione possibile

don Mario Simula  

Pentecoste (Anno A) - Messa del Giorno (31/05/2020)

Vangelo: Gv 20,19-23 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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19La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». 20Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». 22Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. 23A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

E' arduo comprendere cosa significhi: “Lo Spirito soffia dove vuole”. Dove vuole Lui. Non dove vogliamo noi.
Ci prende e ci capovolge, mettendo in noi un desiderio di comunione e di incontro, Lui che è Spirito di unità.
Che siamo una cosa sola è il suo desiderio e la sua gioia. A noi chiede una mentalità nuova, difficile da assimilare.
Noi abbiamo più amore allo scontro che non all'incontro. Disattenti, esasperati non lasciamo trionfare la Sua rivoluzione. Lo Spirito è meravigliosa destabilizzazione sempre in atto. Spazza via ogni arroganza. Ci chiede che lasciamo libertà al suo soffio che va dove vuole.
Quando lo Spirito soffia e lo ascoltiamo, diventiamo capaci di riconoscere le voci degli altri come se fossero le nostre.
Quando lo Spirito passa e ci accorgiamo del suo passaggio, prevale il dialogo e l'armonia delle voci.
Da quanto tempo non sperimentiamo una convergenza di pensieri diversi, accolti e ospitati nella nostra vita e nel nostro cuore!
Se manca il dialogo e l'incontro, non possiamo trovare lo Spirito. Soffia altrove. Dove vuole e come vuole.
“Un solo Spirito, un solo Signore, un solo Dio che opera in tutti”. Questa è la rivelazione di Dio. Allora, l'incontro è il vocabolario dello Spirito, mentre la divisione è la bestemmia del maligno.
Nell'incontro tutto ci interessa, tutto ci sta a cuore, ogni cammino ci attrae se è per il bene, se aiuta chi non può camminare.
Il “non m'importa” non è scritto nei progetti dello Spirito.
La persona dell'altro, la comunità, le povertà, i dolori sono il nostro interesse. Sono la risposta all'Amore che lo Spirito effonde nei nostri cuori.
Come è lontana la voce dello Spirito quando siamo ricurvi sul nostro interesse poco interessante.
Se la rivoluzione del Soffio di Dio sconvolge la nostra esistenza e quella delle nostre comunità, anche le ossa aride scoppiano di vita.
Solo il nostro cuore può opporre resistenza, se è un cuore di pietra e non di carne.
Il nostro cuore è di pietra o di carne? E' difficilmente scalfibile fino a fossilizzarsi nella sua durezza?
I cuori di carne forgiati della rivoluzione dello Spirito, non sono cuori deboli, molli, senza sangue. Sono cuori tenuti in vita dall'Amore: coraggiosi, ardimentosi, capaci di andare sempre oltre, perché il fermarsi raffredda il sangue. Capaci di fermarsi soltanto come il Samaritano.
Soltanto i cuori grandi sanno parlare in nome di Dio. Sono cuori di profeti.
Liberi come lo è lo Spirito. Veritieri come lo è lo Spirito.
Come possiamo acquistare la docilità del cuore al quale lo Spirito parla continuamente nel segreto? Chiedendo il fascino della preghiera che si esprime attraverso “gemiti inesprimibili”.
Il gemito può essere una ferita d'amore. Può essere anche un pianto a dirotto e inconsolabile.
Dobbiamo imparare a pregare con tutte le muscolature, col sangue, con i sentimenti, col corpo che protesta e si ribella, col limite che ci stronca, con le debolezze che abitano in noi.
Lo Spirito scopre anche le nostre debolezze e ci viene in aiuto e le conforta con la preghiera che geme.
La nostra creta è la materia prima della rivoluzione dello Spirito. La nostra creta si mescola ai doni che lo Spirito diffonde tra noi e nei nostri cuori e possono dare un volto nuovo alla Chiesa. Doni tutti preziosi e diversi. Tutti essenziali anche se nascosti.
Forse iniziamo a capire cosa significhi che “lo Spirito soffia dove vuole”. E' il Vento che porta e diffonde l'imprevedibilità dei doni diversi. Tutti da amare. Tutti da vagliare. Tutti da valorizzare con gratitudine e con stupore.
La meraviglia della diversità dei doni, descrive in modo sublime la bellezza della Chiesa.
Una Chiesa tutta intrisa del profumo dello Spirito, il quale ci manda a rimettere i peccati. Ci manda a tutti. Per soffrire in silenzio quando qualcuno non accetta il perdono.
Lo Spirito d'Amore non ha spazio per accontentarsi dei “no” alla misericordia. Non sa darsi pace fino a quando la “pace di Gesù Risorto” non abbia contagiato il mondo con la sua misericordia.

Spirito Santo di Dio, vuoi essere il padre della mia povertà? Vuoi colmarmi dei tuoi doni? Vuoi far dilagare la tua luce?
Il dolore mi schianta a volte. Io non mi ricordo che Tu, Spirito, sei consolatore perfetto.
La solitudine mi inaridisce ed io non mi accorgo che sei da sempre mio ospite dolce, seduto instancabile davanti alla mia porta, per essere dolcissimo sollievo.
Cerco il riposo nella mia fatica estenuante, e tu lo sei.
Cerco riparo quando la calura dei miei deserti mi disintegra, e tu lo sei.
Cerco conforto, perché mi capita di piangere anche molto, e tu lo sei.
Spirito di Dio, non hai mai notato la mia paura del buio? Perché non sei per me Luce beatissima che mi invade nell'intimo e mi porta la rivoluzione della verità?
Sono debole come un fuscello, sono limitato e avvilito. Ho bisogno della tua forza.
Spirito di Dio, aiutami a non cadere nel peccato a causa della mia debolezza mortale.
La mia lebbra è nauseante, lavala. Il mio cuore è arido fino all'insensibilità, bagnalo. La vita è dilaniata dalle ferite, guariscile.
Sono rigido e intollerante. Piega la mia stoltezza di pensieri e di convinzioni.
Sono gelido nell'amore e nella compassione. Scalda la mia inguaribile ostinazione.
Spirito di Dio, molte volte mi hai trovato fuori strada a rincorrere i miei miraggi. Raddrizza le mie vie distorte.
Spirito di Dio, avvolgimi dentro e fuori, nelle midolla e nei pensieri, con i tuoi doni.
Non ho altra ricchezza se non quella che mi regali tu, se voglio andare ad annunciare a tutti la tua tenerezza.
Don Mario Simula

 

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