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TESTO Commento su Col 3,12-13

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Giovedì della XXIII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (13/09/2001)

Brano biblico: Col 3,12-13 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 6,27-38

27Ma a voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, 28benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male.

29A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. 30Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.

31E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. 32Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. 33E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. 34E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. 35Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.

36Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.

37Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. 38Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

Dalla liturgia del giorno

Rivestitevi, come eletti di Dio, santi e amati, di sentimenti di misericordia, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza; sopportandovi a vicenda e perdonandovi scambievolmente, se qualcuno abbia di che lamentarsi nei riguardi degli altri.

Come vivere questa Parola?

Già nell'antico Testamento ci imbattiamo spesso in quelle che potremmo chiamare le "credenziali "di Dio. Per esempio, nel salmo 144 leggiamo: "Paziente e misericordioso è il Signore, lento all'ira e ricco di grazia. Buono è il Signore verso tutti, la sua tenerezza si espande su tutte le creature". Se poi pensiamo che Gesù, in clima di Nuova Alleanza, ci chiede d'imitarlo in una cosa: nel suo essere mite e umile di cuore, ci si svela chiaramente perché San Paolo chieda questi atteggiamenti ai suoi destinatari. Essi sono perfettamente in linea con quel che Gesù stesso aveva chiesto: "Siate misericordiosi com'è misericordioso il Padre vostro celeste". Per poco che riflettiamo ci rendiamo anche conto che proprio queste non sono solo le caratteristiche del cristiano di sempre, ma che soprattutto oggi è grande l'urgenza di metterle in pratica.

All'interno della famiglia infatti e spesso anche nelle comunità religiose ed ecclesiali, difetta il modo di rapportarsi vicendevolmente, perché difetta l'amore che, concretamente, solo con questi tratti relazionali diventa vero e operante: diventa fonte di pace.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiedo di approfondire, nel silenzio orante del cuore, la consapevolezza di essere stato amato da Dio, scelto da Lui per una vita tutta rivestita di misericordia. E' questo il vero, l'unico fondamento della carità. Verbalizzerò:

Dimori in me la tua Parola, Signore, perché, giorno dopo giorno, io impari ad amare, a trattare ognuno con bontà, a preferire la pace ad ogni rivendicazione comunque e sempre.

La voce di un antico padre

L'uomo che possiede la carità è un prolungamento di Dio in mezzo agli uomini.
Giuseppe Busnaya (Siria – IV secolo)

 

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