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TESTO Commento su Matteo 28,16-20

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Ascensione del Signore (Anno A) (24/05/2020)

Vangelo: Mt 28,16-20 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 28,16-20

16Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. 17Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. 18Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. 19Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, 20insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

Oggi celebriamo la solennità dell'ascensione di nostro Signore. Cosa ha da dirci questo Vangelo? I discepoli si recano in Galilea, sul monte, come Gesù ha indicato loro attraverso le donne. È interessante il posto dove Gesù li vuole incontrare: in Galilea, dove all'inizio li ha visti e chiamati a seguirlo. Il primo messaggio che giunge anche a noi è quale è stato il posto o meglio ancora il momento in cui Gesù si è fatto incontrare? Anche per noi ci sono questi posti. Domandiamoci quali sono stati quei momenti dove noi abbiamo sperimentato il suo amore, la sua presenza, facciamo memoria di tutto, e se li avessimo lasciati, trascurati per tanti motivi, riappropriamoci di quei posti, di quei momenti, riprendiamo il nostro rapporto con Gesù. Noi spesso abbiamo il disordine di non coltivare quei luoghi, quei momenti santi già indicati al nostro cuore. Allora andiamo ad incontrare il Signore dove e come lo abbiamo già incontrato.

I discepoli sul monte lo vedono, si prostrano, ma dubitano! Beh, quante volte anche noi facciamo le cose di Dio, ma dubitiamo di Lui, delle sue promesse, siamo fragili, spesso increduli. Ma Gesù, avvicinandosi, riduce la distanza, viene incontro alle nostre infermità e dice: «a me è stato dato il potere». Ecco, in queste parole non si vede Gesù che ascende ma il contenuto. L'ascesa è un simbolo: lui è nel cielo, ma Lui è il cielo. Lui ha il potere, ma non quello del mondo, Lui ha il potere di unire cielo e terra, ha il potere di portare con sé la nostra umanità, è Lui che apre il cielo per noi: questo è il potere di Gesù. Manda i suoi, manda noi col suo potere perché anche noi possiamo portare un po' di cielo sulla terra. «L' Ascensione è la navigazione del cuore, che ti conduce dalla chiusura in te all'amore che abbraccia l'universo» (Benedetto XVI). Gesù ci manda a fare qualcosa di bello! Lui non è quello che ci dice, come fanno tanti: “tu non fare nulla perché non lo sai fare come lo faccio io”. No, no, Lui ci lascia lo spazio per imparare, per sbagliare, per rialzarci, ci dà una missione: vivere da discepoli, cioè come coloro che hanno sempre da imparare, e insegnare agli altri a fare lo stesso. Abbiamo un compito, battezzare, immergere coloro che incontriamo nell'amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Che bello portate qualcuno a conoscere il vero volto del Padre, sentirne la Provvidenza, il suo amore, la sua presenza. Che bello portare le persone a Dio, al rapporto con Lui. Insegnare alla gente che obbedire alla sua Parola non è qualcosa che toglie la libertà, ma qualcosa che dona la vera libertà. Insegnare a fare le cose belle, le cose giuste: l'abitudine alla preghiera, all'amore nella verità, alla vera gioia del cuore. Quante cose belle ci insegna a fare Gesù. Davanti alla grandezza di tale missione noi potremmo pensare: “ma come facciamo a fare tutte queste cose?” E Gesù che conosce i nostri pensieri così finisce la frase: «io sono con voi». Questa frase sembra contraddire: ma il Signore ascende o rimane con noi? Ecco, ascende per rimanere con noi donandoci il suo Spirito. Questo è il paradosso. «Facendo un parallelo un padre è veramente padre quando il figlio non ha più bisogno di lui; quando il figlio è capace di fare le cose da solo; allora il padre ha compiuto la sua missione. Il padre, quello bravo, non è quello che risolve il problema al figlio, ma aiuta il figlio a fare ciò» (cfr F. Rosini). Il Signore ci dà fiducia, scommette su di noi, non è come certi genitori che stanno sui figli sempre col fiato sul collo pensando che questi non siano capaci di fare le cose che sanno fare loro! «L' Ascensione è un atto di enorme fiducia di Gesù in quegli uomini e in quelle donne che lo hanno seguito per tre anni, che non hanno capito molto, ma che lo hanno molto amato: affida alla loro fragilità il mondo e il vangelo e li benedice» (Ermes Ronchi). Il signore Gesù ha tanto da insegnarci, ma sa lasciarci spazio, diventiamo così la sua carne, i suoi occhi, le sue mani, i suoi piedi!

 

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