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TESTO Commento su Col 3,10

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Mercoledì della XXIII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (07/09/2005)

Brano biblico: Col 3,10 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 6,20-26

20Ed egli, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:

«Beati voi, poveri,

perché vostro è il regno di Dio.

21Beati voi, che ora avete fame,

perché sarete saziati.

Beati voi, che ora piangete,

perché riderete.

22Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. 23Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.

24Ma guai a voi, ricchi,

perché avete già ricevuto la vostra consolazione.

25Guai a voi, che ora siete sazi,

perché avrete fame.

Guai a voi, che ora ridete,

perché sarete nel dolore e piangerete.

26Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti.

Dalla Parola del giorno

Avete rivestito l'uomo nuovo, che si rinnova, per una piena conoscenza, ad immagine del suo Creatore.

Come vivere questa Parola?

Un'immagine dinamica, quella che propone Paolo, nel descrivere la vita del cristiano. Svestito "l'uomo vecchio" con le sue tristi abitudini, il battezzato è immesso in un attivo processo di rinnovamento. Le incrostazioni, che hanno offuscato l'immagine di Dio impressa in lui fin dalla creazione, vanno eliminate con un paziente lavoro di "restauro", che abbraccia tutta l'esistenza. Ed ecco l'azione sanante della mortificazione che rimuove "fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e quella avarizia insaziabile che è idolatria", così che la vita si espanda in pienezza. Mortificazione che non tarpa le ali, bensì le libera dalle pastoie del male perché possiamo librarci nei cieli limpidi della grazia. Mortificazione che ci rende accessibili le "beatitudini" del Regno. Sì, beati se ci liberiamo dal desiderio sfrenato di possedere: abiteremo fin d'ora là dove è il nostro tesoro. Beati se sapremo andare contro corrente, accettando anche di essere irrisi e incompresi nel nostro restare ancorati a Cristo: saremo per questa nostra tormentata terra "luce e sale". Beati, anche se la vita non ci risparmierà le sue prove. Beati, veramente beati perché nulla e nessuno potrà rapire la nostra gioia.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, rifletterò sul valore della mortificazione che, quale indispensabile potatura, viene a sollecitare il libero espandersi del mio "sé" più autentico: il mio essere "immagine di Dio". Prenderò, poi, ferme risoluzioni a riguardo.

Donami, Signore, il coraggio delle potature. Non permettere che io continui ad accarezzare i miei difetti, soffocan-o così il bene che tu hai deposto in me.

La voce di un eremita del nostro tempo

Devi trovare il fondo dell'anima, il vero te stesso, il vero Dio. Solo in un cuore pacificato attraverso i distacchi spariscono le tensioni, le angosce e le tristezze. E irrompe la dolcezza di un amore universale, espressione dell'infinita tenerezza di Dio per ogni sua creatura.
Ugo Van Doorne

 

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