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TESTO Perché viviamo da orfani?

Wilma Chasseur  

VI Domenica di Pasqua (Anno A) (17/05/2020)

Vangelo: Gv 14,15-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 14,15-21

15Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; 16e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, 17lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. 18Non vi lascerò orfani: verrò da voi. 19Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. 20In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi. 21Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».

“Non vi lascerò orfani; pregherò il Padre che vi manderà il Consolatore”. Ma a me pare che il mondo sia un immenso orfanatrofio. Chi si rivolge al Padre per chiedergli come combattere il virus, o come uscire da questa situazione? Tutti gli esperti interrogano le proprie meningi e si scervellano senza minimamente rivolgersi a Colui che solo ha la giusta soluzione ed è l'onnipotente per sconfiggere ogni male. Non solo il mondo tecnologico e scientifico non si rivolge al Padre, ma pare non sappia manco più che esista! Solo Zichichi (e speriamo che anche altri lo facciano in... incognito...) nel suo libro” io credo in Colui che ha fatto il mondo” dice che si deve interrogare Lui, il creatore di ogni cosa: finché lo si ignora si continuano ad ignorare le giuste soluzioni e le giuste vie d'uscita.

Lo Spirito che il Padre manderà è Colui che ci riveste di potenza dall'alto e Gesù è colui che vuole battezzarci in Spirito santo e fuoco. Ecco la soluzione a tutti i nostri problemi: il Battesimo nello Spirito Santo!

• Macchina a doppia alimentazione

Noi siamo come una macchina a doppia alimentazione: umana e divina. Ma finché attingiamo al serbatoio umano (devo devo devo) finiremo per esaurirci, senza concludere granché. Mentre il “serbatoio” della natura divina che Dio ci offre, rimane intatto e non viviamo di quella. Eppure se siamo figli siamo anche eredi, dovremmo sentire questa vita divina scorrere in noi. Perché non facciamo l'esperienza dei fiumi d'acqua viva che lo Spirito vuole darci? Perché non ci crediamo abbastanza, non ricorriamo a Lui, ce la sbrogliamo da soli. Chiediamo al Signore la grazia di vivere di Lui e NON del nostro misero serbatoio, e allora non ci esauriremo più e soprattutto non saremo più orfani. Vivremo della stessa vita del Padre che fluisce in noi e che è il Suo Spirito.

. Questo Spirito Consolatore è lo stesso Spirito di Gesù che - finché era sulla Terra - era come

racchiuso dentro di Lui, ma quando, sulla Croce, il velo della Sua carne si squarciò, questo Spirito

fu effuso sull'intera umanità. Ecco perché deve andarsene: per Gesù, la parola spirare, non significa solo emettere l'ultimo respiro, ma significa effondere lo Spirito sul mondo intero, come il sole che illumina ed entra in ogni casa; basta che apriamo le finestre. E' questo il regime della Nuova alleanza e dei cieli aperti, mentre invece nell'Antico Testamento, lo Spirito era mandato per particolari missioni, a qualche profeta, ma non era effuso su tutti.


• La grazia della miopia

Domenica scorsa avevamo visto Filippo che chiedeva a Gesù:” Mostraci il Padre e ci basta! Chi ha

visto me ha visto il Padre”. Ma ora Gesù se ne và. E si preoccupa che qualcun altro continui a
rendere presente il Padre: ”Non vi lascerò orfani”...

Anche noi, quando siamo affaticati oppressi e stanchi, diremmo volentieri: mostraci il Padre e ci

basta! Basterebbe sì, per far sparire tutte le nostre stanchezze e oppressioni. Ma, se non ci è dato di vedere il Padre, anche a noi è stato promesso lo Spirito! E quando, assetati di Dio, chiediamo di fare l'esperienza del Suo Spirito, non ci sarà negato perché “chiunque chiede lo Spirito, lo riceverà”.

Anzi è l'unica preghiera che il Vangelo ci dice che sarà esaudita infallibilmente. Di nessun'altra

preghiera siamo assicurati che sarà esaudita così come la chiediamo, ma se chiediamo lo Spirito
Santo siamo certissimi di essere esauditi.

Facciamo dunque le vere domande e diciamo con Kierkegaard: ”Signore donaci occhi miopi per

tutte le cose che passano, ma donaci chiarezza per tutto ciò che non passa”.

 

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