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TESTO Spirito fraterno

LaParrocchia.it  

XXIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (04/09/2005)

Vangelo: Mt 18,15-20 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 18,15-20

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 15Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; 16se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. 17Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. 18In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.

19In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. 20Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».

Le nostre comunità parrocchiali sono delle vere comunità cristiane? Sì, purché si possa dire di esse ciò che si diceva delle comunità della chiesa primitiva: "Vedete come si amano?"

Come dev'essere il nostro amore fraterno?

- Un amore effettivo. Un amore che non si accontenta solo di formule stereotipate, "Io amo il mio prossimo come me stesso", ma che si traduce in opere concrete; un amore che rende attenti agli altri, che non li condanna ma li scusa, che dimentica le offese e perdona, che è sempre pronto a soccorrere gli altri nelle loro necessità.

- Un amore universale. Che non si limita a qualche persona scelta con cura nel proprio ambiente, che è simpatica. Il vero amore non esclude nessuno dal proprio campo d'azione, né lo straniero, né il mendicante, né ìl pendolare della prigione, né la prostituta.

- Un amore disinteressato. Che dona e si dona, senza aspettare contraccambio, senza cercare il suo interesse o la gratitudine. Questo amore arriva perfino ad accettare dai beneficati i loro consigli, le osservazioni o i rimproveri.

- Un amore soprannaturale: Un amore così perfetto non è concepibile né realizzabile, se non è il prolungamento e l'emanazione dell'amore stesso di Dio. É quello che diciamo recitando l'Atto di carità: "Per amor tuo, amo il mio prossimo come me stesso". L'amore del prossimo è solo l'aspetto visibile, la traduzione tangibile dell'amore di Dio. Gesù dice che si tratta di un unico comandamento.

 

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