PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO L'attore e il predicatore

Wilma Chasseur  

IV Domenica di Pasqua (Anno A) (03/05/2020)

Vangelo: Gv 10,1-10 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 10,1-10

1«In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. 2Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. 3Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. 4E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. 5Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». 6Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.

7Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. 8Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. 9Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. 10Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.

Domenica del Buon pastore. Durante una rassegna di poesia, in un grande auditorium americano, un celebre attore recitò a perfezione il salmo 23 “il Signore è il mio pastore”. Dizione perfetta, pause calcolate, intonazione giusta e ritmo misurato. Alla fine ricevette un grandissimo applauso dalla platea. Ma fra gli spettatori c'era un vecchio predicatore che tante volte aveva predicato su quel salmo, e fu invitato a salire sul palco pure lui e a leggere il salmo. Non aveva né dizione perfetta, né intonazione giusta e neanche pronuncia corretta, ma alla fine del salmo, dopo averlo ascoltato, tutti scoppiarono a piangere. Allora chiesero al celebre attore perché dopo il suo intervento tutti avessero applaudito, mentre in seguito all'altro intervento tutti piansero. L'attore rispose:” Perché io conosco solo il brano interpretato, ma lui conosce personalmente il buon Pastore di cui si parla”.

• Domanda determinante

Ecco la domanda che dobbiamo farci: il buon Pastore consce le sue pecore, ma noi conosciamo il Buon Pastore? E ancor prima di questo dobbiamo chiederci se siamo proprio convinti che sia buon Pastore? Quando accadono disgrazie e le cose vanno male, mi sembra che il primo a salire sul banco degli accusati sia proprio lui, altro che buon pastore! E' questo il grande guaio. Non saper vedere in ogni circostanza l'assoluta innocenza di Dio. Quand'è che Adamo perse l'innocenza? Quando dubitò dell'innocenza di Dio. Il nemico delle anime fa di tutto per rovinare in noi l'idea di un Dio buono e così sotto la sua influenza, a volte crediamo più in un Dio padrone che in un Dio Padre. E così ci ritroviamo a combattere con i lupi perché non crediamo nel Signore.

• Salvatore e Signore

Cosa significa Gesù è il Signore? E che differenza c'è tra salvatore e Signore? Salvatore significa che duemila anni fa ci ha salvati con la sua morte in croce. Signore lo deve essere oggi: dobbiamo dargli la signoria su tutta la nostra vita e su tutte le nostre cose, che sono sue. O almeno, dovrebbe averla, ma non sempre gliela diamo e se non gliela diamo non forzerà mai la porta del nostro cuore. Ora capita che abbiamo stabilito dei confini dentro di noi di cui siamo i doganieri e da lì non passa neanche il Signore. Ognuno si interroghi in quale ambito non lascia entrare il Signore e non lo lascia essere buon Pastore: nelle finanze, nei rapporti personali, nelle decisioni ecc?

• Regole delle buone pecore

Ma se Lui è il buon pastore anche noi dobbiamo essere buone pecore, non pecore brigantelle che vogliono fare i comodi loro e mandare a quel paese tutte ciò che li intralcia. Eccovi dunque quattro regolette per essere buone pecore:

1) Coltivare la pace considerando le cose belle che notiamo attorno a noi. Mai sottolineare e mai soffermarci sul negativo. Non contemplare le cause di tristezza.

2) Fare l'esame di coscienza in positivo. Ricordare almeno tre momenti lieti vissuti lungo la giornata e finché non si sono trovati non si va a dormire...

3) Essere positivi e benevoli anche verso noi stessi. Lo spirito di condanna che sempre ci rimprovera, non è lo Spirito di Dio, ma quello del nemico. Convinciamoci che per quanti sbagli possiamo aver fatto, non possiamo averli fatti tutti noi: lasciamone un po' anche agli altri...

 

Ricerca avanzata  (53997 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: