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TESTO Commento Luca 6,1-5

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Sabato della XXII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (03/09/2005)

Vangelo: Lc 6,1-5 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 6,1-5

1Un sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani. 2Alcuni farisei dissero: «Perché fate in giorno di sabato quello che non è lecito?». 3Gesù rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? 4Come entrò nella casa di Dio, prese i pani dell’offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non sia lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?». 5E diceva loro: «Il Figlio dell’uomo è signore del sabato».

Dalla Parola del giorno

Alcuni farisei dissero: «Perché fate ciò che non è permesso di sabato?» [...] Gesù rispose: «Il Figlio dell'uomo è signore anche del sabato».

Come vivere questa Parola?

"Sabato": il grande giorno del "riposo" di Dio, che conclude la creazione ed anticipa i tempi escatologici, quando tutto sarà ricapitolato in Cristo e ricondotto al Padre. Giorno quindi della pienezza, a cui l'uomo, "immagine di Dio", è chiamato a partecipare. Segno di libertà. Una libertà già donata all'alba dei tempi e ridonata al Sinai, quando Israele, sottratto alla schiavitù dell'Egitto, viene da Dio introdotto in un rapporto segnato non più dalla paura servile, bensì dall'amore sponsale. Ma l'uomo sembra sempre pronto a giocarsi questa libertà. Ed eccolo moltiplicare le norme, irrigidirle, farne dei ceppi che impediscono il passo. Il sabato cessa così di essere il giorno della libertà e della signoria dell'uomo che si espande nel gioioso riconoscimento e incontro con il suo Signore, per tra-formarsi nel giorno dell'osservanza scrupolosa e gretta, dominata dalla paura della trasgressione. È contro questo svilimento dell'uomo che si leva la voce di Gesù. Lui, il Figlio il Primogenito di una moltitudine di figli a Dio riconquistati dal suo sangue, richiama alla signoria che ci è stata partecipata. Dobbiamo allora non tenere in nessun conto le "dieci Parole" (decalogo oggi tradotto con comandamenti)? Tutt'altro! Esse vanno accolte per quello che sono: "Parole di libertà" tese a sottrarci alla tirannia degli idoli di turno (ogni epoca ha i suoi!). Parole sgorgate dall'Amore di Dio per una vita di "qualità". Parole che non trovano risposta adeguata che nell'amore.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, verificherò la qualità del mio rapporto con Dio. È un rapporto filiale o servile? Il "come" vivo la domenica il "perché" vado a Messa sono la cartina al tornasole che possono aiutarmi in questo discernimento.

Donami, Signore, di espandermi nella "libertà dei figli di Dio", vivendo la domenica quale momento forte del mio abituale incontro con te, e assumendo l'impegno cristiano non come un onere, ma come la possibilità di realizzare ed esprimere in pienezza il mio essere tua "immagine".

La voce di un Pastore

Il "giorno del Signore" è l'esplosione di un bisogno d'amare che deve restare acceso nell'intera settimana.
Angelo Comastri

 

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