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don Roberto Seregni  

Domenica di Pasqua - Risurrezione del Signore (Anno A) (10/04/2020)

Vangelo: Gv 20,1-9 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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1Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. 2Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». 3Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. 4Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 5Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. 6Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, 7e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. 8Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. 9Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

Quest'anno dobbiamo celebrare la Pasqua senza staccare gli occhi dalla Croce e da tutti i crocifissi piantati nel cuore della terra. Pensavamo di essere potenti, di avere tutto sotto controllo, di essere liberi e autonomi e un microscopico virus ci ha messo in ginocchio. Uno starnuto ha sbriciolato il monte Everest. Polvere siamo e polvere ritorneremo. Siamo foglie d'autunno che danzano nel vento e sperano di non cadere.

La parola Pasqua significa passaggio. Il popolo d'Israele celebra il passaggio del Mar Rosso, dalla schiavitù alla libertà, dall'Egitto alla terra promessa; ma deve camminare per quarant'anni nel deserto e fare i conti con tutte le fragilità e povertà radicate nel cuore dell'uomo prima di sporcarsi i piedi con la terra che il Signore aveva promesso. La Chiesa celebra il passaggio dalla morte alla vita, è la vittoria di Gesù: la vita donata per amore fermenta il mosto del vino della nuova alleanza e fa esplodere il sepolcro diffondendo l'aroma e il profumo di Cristo Risorto, l'uomo nuovo. La sua nuda solitudine crocifissa si trasforma in un grido di vita che fa vibrare le colonne dell'universo. È il vagito della nuova creazione.

Celebrare la Pasqua è vivere questo desiderio di novità. La resurrezione di Gesù non è una rianimazione, non è un ritorno alla vita di prima, ma un passo avanti. È per questo che molti non lo riconoscono e lo scambiano per un giardiniere o per un semplice pellegrino. È lui o non è lui? É lui e non è lui. Gesù non torna alla vita, Gesù risorge. É tutta un'altra cosa.
Bene: adesso tocca a te.
Cosa vuoi fare dopo questa quarantena?
Vuoi ritornare alla normalità o vuoi iniziare a vivere?

Vuoi che tutto sia come prima o vuoi provare a trasformare casa tua in un laboratorio di resurrezione?

Vuoi tornare a spolverare il tuo sepolcro o vuoi sperimentare il brivido della vita nuova che Gesù ci regalato?

Vuoi brindare alla Pasqua con l'acqua tiepida della mediocrità o con un calice di vino della nuova alleanza?

Buona Pasqua
Don Roberto Seregni

 

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