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TESTO Commento su Matteo 4,1-11

don Michele Cerutti

I Domenica di Quaresima (Anno A) (01/03/2020)

Vangelo: Mt 4,1-11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, 1Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. 2Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. 3Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». 4Ma egli rispose: «Sta scritto:

Non di solo pane vivrà l’uomo,

ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».

5Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio 6e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti:

Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo

ed essi ti porteranno sulle loro mani

perché il tuo piede non inciampi in una pietra».

7Gesù gli rispose: «Sta scritto anche:

Non metterai alla prova il Signore Dio tuo».

8Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria 9e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». 10Allora Gesù gli rispose: «Vattene, Satana! Sta scritto infatti:

Il Signore, Dio tuo, adorerai:

a lui solo renderai culto».

11Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

Ogni volta che comincia la Quaresima mi viene alla mente l'immagine tratta dal Vangelo di Luca al capitolo 3 versetti 10 e 18. Questo brano viene letto nel Tempo di Avvento.
C'è Giovanni nel fiume Giordano e davanti a Lui le folle che chiedono di essere battezzate e l'evangelista ci dice che le diverse categorie che si presentano al Battista chiedono che cosa debbono fare. E' la domanda che viene posta per prepararsi all'incontro del Messia atteso, prossimo a farsi presente.
Non è la domanda giusta, tuttavia, che dobbiamo porci in tempo di Quaresima. La domanda giusta è: come dobbiamo essere?
Cerchiamo di liberarci dalla nostra frenesia del fare e procediamo per costruire l'essenzialità del nostro essere cristiani. Questo è il tempo in cui dobbiamo sintonizzarci con Dio ravvivando in noi il nostro battesimo in forza del quale cresce la vocazione che accomuna tutto il popolo di Dio: la santità.
Santità che consiste nell'essere come Dio non con le scorciatoie che ci indica il divisore fin dall'inizio dell'umanità instillando il dubbio che Dio stesso è geloso di noi. Santità che, invece, cresce in noi se ci mettiamo in ascolto della Parola di Dio come ci dimostra Gesù stesso nel brano che abbiamo proclamato. Davanti alle provocazioni del demonio, che sono vere e proprie tentazioni, Gesù vince perché mette al centro la Parola e quindi la volontà del Padre
.

Le tentazioni nella vita sono sempre in agguato. La nostra fragilità umana da un lato, lo stesso demonio dall'altro, lastricano la vita di veri e propri tentativi di sviarci dalla meta per indurci a scorciatoie che ci portano lontano da Dio. Matteo in questo brano mette in evidenza i depistaggi.
Prima di tutto rischiamo sempre di mettere al primo posto le preoccupazioni materiali. Ecco l'invito del demonio, a un Gesù affamato per il digiuno, a trasformare le pietre in pane. Gesù risponde rifacendosi alla Scrittura: “Non di solo pane vive l'uomo”. E' una espressione del libro del Deuteronomio ed è un invito al popolo che entra nella Terra promessa a dare la priorità giusta alle cose.
L'altro depistaggio che cerca di operare Satana è quello di mostrare un Dio così grande da essere molto distante da noi. Il demonio invita Gesù a gettarsi dal pinnacolo del Tempio ricordando il salmo che afferma: “Ai suoi angeli darà ordine a riguardo per sorreggerlo con le mani”. La risposta di Gesù si rifà ancora alla Legge mosaica.
Ultima grande tentazione che ci presenta Matteo e a cui Gesù è stato sottoposto è l'idea del demonio di essere protagonista della storia e basterebbe un Dio che si prostra a Lui e tutto avrebbe un senso. L'idea di un Dio che si adegui al mondo e alle sue logiche da cui Gesù prende le distanze affermando: “Adora il Signore Dio tuo e a Lui solo rendi culto.” Ancora un richiamo alla Scrittura con questa esortazione data a Israele a non contaminarsi con le idolatrie pagane.
Da questo brano comprendiamo che, più che fare, dobbiamo riscoprire in questo tempo di Quaresima il nostro essere cristiani che si mettono in ascolto della Parola e cercano di viverla in profondità.

 

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