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TESTO Commento su Matteo 17,1-9

padre Paul Devreux

II Domenica di Quaresima (Anno A) (08/03/2020)

Vangelo: Mt 4,1-11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 17,1-9

In quel tempo, 1Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. 2E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. 3Ed ecco, apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. 4Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». 5Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». 6All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. 7Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». 8Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.

9Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».

Gesù ha litigato con Pietro, dopo aver parlato per la prima volta della sua Passione. Pietro si è sentito chiamare satana, cioè avversario, mentre stava solo provando a fare ragionare Gesù secondo i nostri criteri normali. Il clima è teso, stanno tutti male.

Sei giorni dopo, Gesù propone a Pietro e ad altri due di andare a pregare, e loro accettano. Dopo aver litigato, non è scontato. Provate a dire a qualcuno col quale vi siete scontrati: “Andiamo a pregare insieme?”.
Pietro accetta e si lascia guidare fino sul monte, cioè più vicino a Dio, e lontano da tutto ciò che lo agita. Lì il Signore dona ai discepoli di vedere Gesù in un modo del tutto nuovo, stupendo, una manifestazione della presenza e della luce che solo da Dio può venire.
L'evangelista Matteo ce lo racconta non per stupirci, ma perché desidera che facciamo anche noi quest'esperienza. Quella di riuscire a vedere in un uomo apparentemente fallito, rifiutato e morto in croce, la massima manifestazione dell'amore di Dio. La scoperta di un Dio che ci ama alla follia e che vuole illuminare la nostra vita, renderla bella e interessante da vivere.

Se Gesù riesce a farmi vedere questo in Lui, allora diventa la luce di Dio per me, e anche io dirò: “E' bello stare qui" e sentirò la voce che mi dice: ”Ascoltalo”.
Quando ho la fortuna di vedere in Gesù il riflesso dell'amore di Dio, tutto cambia: il modo di vedere le cose, le persone e anche me stesso.

Alla fine i discepoli vedono solo Gesù, anche perché non c'è più nient'altro d'interessante da contemplare.

Signore portaci in disparte anche noi. Donaci di trovare il tempo per fermarci, per pregare e contemplare il tuo volto, la tua vita, per essere illuminati da quella luce che ci rivela l'identità di Dio.

 

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