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TESTO Commento su Matteo 11,16-19

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Venerdì della II settimana di Avvento (12/12/2003)

Vangelo: Mt 11,16-19 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

A chi paragonerò io questa generazione? Essa è simile a quei fanciulli seduti sulle piazze...che dicono: Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto. (...) Ma alla sapienza è stata resa giustizia dalle sue opere.

Come vivere questa Parola?

Nei ricettacoli mortiferi dell'apatia e del pregiudizio s'annida un'incredulità strisciante che ci rende spesso miopi e chiusi, incapaci di discernere i segni dell'avvento di Dio, nel variare dei tempi e dei modi attraverso cui Egli si manifesta. Assomigliamo – dice Gesù - a quei bambini capricciosi che stando in piazza si rimbeccano a vicenda: "Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, vi abbiamo cantato un lamento e non avete pianto". E' come se la danza nuziale a cui c'invita Cristo-Sposo e il lamento della contrizione che ci libera nel pentimento sincero ci sorprendessero annoiati indifferenti e sospettosi, incapaci di vedere fra le molteplici note della nostra esistenza l'armonia benedetta di Dio. Eppure questa musica – che la fedeltà di Dio non smette di far risuonare nel cuore – continua comunque a suonare, e non è mai troppo tardi per credere alla bellezza che essa nasconde.

Basta guardare più a Lui che a noi, tendendo fiduciosi l'orecchio alla sua Parola per coltivare nella fede la certezza che Dio "c'insegna ciò che è vantaggioso e ci guida sulla strada che percorriamo" (cfr. Is 48,17). Sgusciando da infantilismi e ritrosie ci stupiremo in purezza e semplicità di cuore delle meraviglie del Suo amore, celebrando nel quotidiano Natale la gioia di essere tenda di Dio, dimora stabile della sua misericordia.

Oggi nella mia pausa contemplativa mi abbandonerò alla gioia della danza con il Cristo-Sposo, non ricusando di chiamare per nome le dissonanze del mio peccato che mortifica la gioia della festa nuziale. Questa la mia preghiera:

Danza ancora con noi, Signore, e muovi agili passi di misericordia sulle commiserazioni puerili della nostra fede vacillante. Tu solo puoi farci gustare la gioia pura delle nozze e l'intimità di un amore che ridesta energie sopite mentre rimargina le ferite del peccato.

La voce di un teologo

Affrontare le prove della vita ci consente, in ultima analisi, di vivere meglio. E di danzare meglio, con la gioia del Signore, attraverso le buie notti di tribolazione e le serene albe di speranza.
Henri Nouwen

 

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