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TESTO Nelle tentazioni di Gesù, una vera lezione di amore e dedizione al Signore

padre Antonio Rungi

I Domenica di Quaresima (Anno A) (01/03/2020)

Vangelo: Mt 4,1-11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, 1Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. 2Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. 3Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». 4Ma egli rispose: «Sta scritto:

Non di solo pane vivrà l’uomo,

ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».

5Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio 6e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti:

Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo

ed essi ti porteranno sulle loro mani

perché il tuo piede non inciampi in una pietra».

7Gesù gli rispose: «Sta scritto anche:

Non metterai alla prova il Signore Dio tuo».

8Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria 9e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». 10Allora Gesù gli rispose: «Vattene, Satana! Sta scritto infatti:

Il Signore, Dio tuo, adorerai:

a lui solo renderai culto».

11Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

Con il mercoledì delle ceneri è iniziato questo lungo periodo che ci porta alla Pasqua e che si chiama Quaresima. E noi oggi celebriamo la prima delle cinque domeniche di questo tempo forte dell'anno liturgico, durante il quale siamo chiamati a celebrare la nostra personale conversione in vista della risurrezione del Signore e della nostra rinascita interiore. Si tratta di fare questo cammino di 40 giorni, già iniziato da qualche giorno, il 26 febbraio e che si concluderà con la domenica delle Palme o della Passione, il 5 aprile, che dà avvio alla settimana maggiore, con il solenne triduo pasquale, per giungere a Pasqua, che quest'anno ricorre il 12 aprile. Al centro di questo tempo liturgico c'è l'ascolto della parola di Dio, la penitenza, il digiuno e la carità fattiva verso tutti.
La prima domenica di Quaresima, a tal proposito, ci offre l'opportunità di fare il nostro primo passo nel cammino spirituale e quaresimale verso la Pasqua. Il Vangelo di oggi ci porta con Gesù, nel deserto per vivere la sua e la nostra Quarantena, di isolamento, penitenza e ripensamento sul nostro futuro. Mai come in questo periodo, in Italia e nel resto del mondo, si parla di quarantena, soprattutto a causa della pandemia del coronavirus che iniziata in Cina si è diffusa in tante parti del mondo, interessando in modo considerevole anche il nostro Paese. Quaresima è la stessa cosa della Quarantena dei nostri giorni: soli ed isolati dal resto del mondo non solo per evitare il contagio, ma anche per evitare di diffonderlo in caso di contrazione del virus distruttivo che tante vittime ha già fatto in varie parti del pianeta.
Ma ritornando alla Quaresima e Quarantena di Gesù, essa è stata caratterizzata dal digiuno, dalla solitudine e dalla preghiera. A conclusione di questi 40 giorni e notti di penitenza ebbe fame. A questo punto poteva tutto filare liscio, tornare alla vita di tutti i giorni e riprendere le abitudini alimentari, sociali ed umane, ed invece viene tentato dal Diavolo. D'altra parte è lo stesso evangelista Matteo che lo mette in evidenza, scrivendo all'inizio del brano evangelico, che “Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo”. E quali furono le tentazioni che provocarono la risposta del Signore al tentatore? La prima tentazione fu quella di istigare il Signore a trasformare le pietre in pane, avendo egli necessità di mangiare, essendo debilitato. Gesù non cede a questa tentazione e replica al Diavolo con parole di fuoco «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”».
Primo chiaro invito, a quanti vogliono fare una bellissima Quaresima è quello di vivere quotidianamente con la parola di Dio e non di preoccuparsi di riempire lo stomaco e soddisfare solo ed esclusivamente i bisogni del corpo.
Il secondo tentativo di far cedere umanamente Gesù, riguarda la tentazione di superare i limiti umani, che pure Gesù aveva fisicamente, anche se poteva sospendere la legge di gravità. Cosa provò a fare il diavolo? Lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”».
Per il Signore era una cosa facile da farsi ed avrebbe dimostrato la sua potenza divina. Ma Gesù non si lascia corrompere e così fare l'esibizionista delle sue capacità divine. Per cui risponde al diavolo in questo modo: «Non metterai alla prova il Signore Dio tuo». A volte noi esseri umani, dietro spinte diaboliche, mettiamo seriamente alla prova il Signore e pretendiamo di ottenere ciò che umanamente non ci è possibile, né rientra nei piani di Dio. Dovremmo evitare tutto questo, sempre, ma specialmente in Quaresima.
Il terzo ed ultimo fallimentare tentativo fu quello di portare Gesù sopra un monte altissimo, sul quale, stando in alto, gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria. Il diavolo si sente padrone di una cosa che non è sua, dimenticandosi della sua pochezza e nullità. Addirittura tutto ciò che appartiene a Dio, lo ritiene come suo e quindi da dare e distribuire a suo piacimento. Questo capita a chi si ritiene padrone di tutto e di tutti e chi pensa che il denaro possa costituire la felicità. Quel Dio denaro che è solo la rovina, da sempre, dell'umanità: «Tutte queste cose io ti darò -disse il Diavolo - se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Una creatura angelica che per orgoglio era scesa agli inferi desidera sottomettere Dio alla sua volontà. Assurdità delle assurdità. La risposta del Signore è precisa e fa riflettere anche noi, uomini del XXI secolo dell'era cristiana, che pensiamo di mettere ai nostri piedi il mondo e quanto contiene: Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”». Viene citato qui il primo comandamento che Dio stesso aveva dato a Mosé sul monte Sinai. "Il sono il Signore Dio tuo. Non avrai altro Dio al di fuori di me”.
Caduti nel vuoto i tre tentativi di tentare la coscienza umana di Cristo, il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano. Per la resistenza alle varie tentazioni c'è sempre un premio del cielo su questa terra e soprattutto proprio in quel cielo che veglia su di noi e che ci orienta e ci guida verso il vero bene.

La fragilità umana, la sua debolezza e la tendenza al peccato, anche se egli oggi è in una situazione diversa dopo il peccato originale, è al centro delle due letture bibliche che precedono il vangelo di questa prima domenica di Quaresima 2020. Nel testo della Genesi viene descritto il peccato dei nostri progenitori, come è stato commesso e perché è stato commesso. Ci sono responsabilità dirette di entrambi nostri progenitori, sia Adamo che Eva, ma soprattutto c'è la consapevolezza che il serpente ingannatore può indurre al male anche i più santi di questo mondo, come erano originariamente Adamo ed Eva, posti nel paradiso terrestre nelle condizioni ottimale per vivere in comunione in amicizia con Dio, loro e nostro creatore. Non fu possibile per quel insaziabile desiderio, che si nasconde in tutti gli esseri della terra, di toccare il cielo con un dito, quando neppure abbiamo la facoltà e potere di alzarlo fino al nostro naso. La superbia è all'origine di ogni male, prima in cielo e poi sulla terra. Lucifero è stato precipitato negli infermi proprio per questo e Adamo è stato cacciato, insieme da Eva, dal paradiso terrestre proprio per questo. San Paolo Apostolo nel brano della sua lettera ai Romani ci riporta al cambiamento radicale dello scenario con la venuta di Cristo sulla terra, definito da lui il nuovo Adamo. “Come per la caduta di uno solo si è riversata su tutti gli uomini la condanna, così anche per l'opera giusta di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione, che dà vita. Infatti, come per la disobbedienza di un solo uomo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l'obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti”. Adamo il distruttore, Cristo, nuovo Adamo, il Redentore e il Salvatore. Dalla morte alla vita, dal peccato alla grazia, dall'inferno al paradiso in terra e in cielo.

 

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