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TESTO Commento Geremia 20,7-9

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XXII Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (28/08/2005)

Brano biblico: Ger 20,7-9 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 16,21-27

In quel tempo, 21Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno. 22Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». 23Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».

24Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. 25Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. 26Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita? 27Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni.

* Geremia è disperato, deluso, si sente abbandonato, in qualche modo truffato. La sua scelta di fede, la sua coerenza alla volontà di Dio vengono ripagate con la incomprensione e la derisione di tutti.

Arriverà a dire, verso la fine del capitolo, "maledetto il giorno in cui nacqui! E il giorno in cui mi generò mia madre non sia benedetto... perché mai sono venuto alla luce? Per vedere dolori e pene, e trascorrere i miei giorni nella vergogna!" Ecco lo stato d'animo di Geremia, lo stato d'animo di chi si sente un fallito per aver sacrificato tutta la sua esistenza, tutta la sua credibilità per un sogno, una illusione.

* Ognuno si faceva beffe di Geremia e molti oggi si fanno beffe dei cristiani che cercano di vivere coerentemente la propria fede. Oggi come allora siamo i deboli, gli anacronistici, i falliti. Spesso incompresi anche nelle nostre famiglie, dove un certo stile non viene capito, dove certi valori vengono derisi, dove certe scelte vengono fraintese. Oggi come allora i prepotenti, i senza scrupoli, i furbi sono modelli da emulare. Geremia sente il peso della sconfitta, il trionfo dei nemici e sperimenta l'apparente abbandono di Dio. Eppure, nonostante tutto, Geremia non può comportarsi altrimenti perché nel suo cuore c'è un fuoco ardente che si sforza invano di contenere. Nonostante tutto, continua a fidarsi di Dio, dirà infatti nello stesso capitolo "ma il Signore è con me come un forte guerriero, e i miei persecutori cadranno invece di trionfare."

* E Dio continua a fidarsi di Geremia. La verità è che il Signore lo ha sedotto per sempre come sedurrà i discepoli "Signore da chi andremo, solo tu hai parole di vita eterna." Come ha sedotto noi, che nonostante tutto siamo ancora qui, questa domenica a ripetere il nostro atto di fede nella presenza di Dio nella nostra vita. Il Signore ci ha promesso il centuplo fin da questa vita, e talvolta facciamo fatica a credere che questo centuplo arrivi. Oppure lo vorremmo vedere arrivare secondo i nostri tempi che non sono necessariamente i tempi di Dio. Anche questa è una croce, il non avere conferme, il non avere gratificazioni dalla nostra scelta per Dio. Il sentirsi talvolta soli, abbandonati, il procedere a tentoni, senza certezze, senza garanzie. Anche questo è rinnegare se stessi, fidarsi talmente di Dio da credere anche quando Lui si nasconde. Il silenzio di Dio, cosa c'è di più terribile per un cristiano. Ma solo se sedotti dal Signore come Geremia e tutti i profeti, come i discepoli e tutti i santi, sapremo riferirci a Lui anche nella disperazione dell'abbandono.

* Lasciamoci dunque riempire della sua grazia, coltivando la partecipazione alla santa messa e ai sacramenti, accostandoci assiduamente alla sua Parola e dedicandogli il tempo di preghiera. Bastano pochi secondi ammoniva un santo del nostro tempo, pochi secondi per chiederci cosa vuole Dio da noi in questo momento, prima di effettuare una scelta o di esprimere un giudizio, e tutta la giornata, di più, tutta la vita si orienta nella volontà di Dio.

Commento a cura di Stefano e Teresa Cianfarani

 

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