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TESTO Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente: siamo venuti ad adorarti

don Roberto Rossi  

XXI Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (21/08/2005)

Vangelo: Mt 16,13-20 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 16,13-20

In quel tempo, 13Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». 14Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». 15Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». 16Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». 17E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. 18E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. 19A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». 20Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.

Viviamo questa giornata in profonda comunione con il S. Padre e con tutto l'impegno dei giovani riuniti a Colonia per rendere viva ed esplicita la fede e l'adorazione a Cristo Signore: "Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio vivente". Anche al Papa di oggi Gesù ha detto: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa.

L'evangelista Matteo ci riporta questo dialogo di Gesù coi suoi. "Chi dice la gente che Io sia?" Essi si affrettano a riportargli le varie opinioni, calcando sul fatto che la gente è entusiasta di Lui, lo sente grande, come uno dei profeti più importanti.

Gesù fa ora la domanda diretta, alla quale voleva arrivare. "Voi, chi dite che io sia?"

Certo gli apostoli stanno facendo tutto un cammino di vita con Gesù, sono affascinati da Lui, hanno lasciato tutto per Lui; tante cose le capiscono, ma tante altre restano oscure. A volte discutono, contestano, hanno ancora tante mire umane.

E questo resterà fino alla fine della loro esperienza con Gesù, quando nell'orto degli ulivi si addormenteranno, poi tutti fuggiranno, Pietro lo rinnegherà. Anche davanti a Lui risorto non tutto è facile e scontato. Ci vorrà lo Spirito Santo a "ricordare tutto quello che Lui ha detto e ha fatto", ci vorrà la pentecoste per trasformarli da paurosi in coraggiosi testimoni del Signore Gesù.

Matteo quando scrive il vangelo riporta fatti avvenuti nella vita di Gesù, ma li scrive e li riporta all'interno della prima comunità cristiana, che si sta costruendo e che ha bisogno di rendere sempre più chiara, esplicita, forte la propria fede in Cristo Signore e nella Chiesa che Gesù ha fondato.

Ecco allora molto chiare e decise le parole di Pietro. A nome di tutti risponde e professa la sua fede, che è la fede della Chiesa: "Tu sei il Cristo. Il Figlio del Dio vivente".

Non poteva arrivare da solo a questo: è il Padre che glielo ha rivelato, è lo Spirito che lo sta illuminando.

Allora Gesù fa a Pietro la grande promessa: "Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa..." Poi Gesù parla della missione della Chiesa: "A te darò le chiavi del regno dei cieli... tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, tutto ciò che scioglierai... sarà sciolto nei cieli".

Così la prima comunità cristiana sapeva che cos'è la fede: credere che quel Gesù di Nazaret è il Figlio di Dio venuto nel mondo, è il Cristo Salvatore, l'unico Salvatore, l'unico in cui c'è la salvezza, il senso vero e pieno della vita dei singoli, della comunità, dell'intera umanità.

La prima comunità sapeva che l'incontro con Gesù lungo il cammino della storia, la sua grazia, la salvezza operata da Lui... avvengono e ci sono dati nella Chiesa. Essa lega e scioglie, ama e salva, conferma il bene, perdona il peccato, porta a tutti l'amore del Signore, aiuta tutti a formare la grande famiglia dei figli di Dio, nella novità e nella fraternità dell'amore. Lega e scioglie: con legami d'amore rende liberi i suoi figli.
Per noi oggi?

"La gente chi dice che Io sia?" Tante persone conoscono Cristo, lo rispettano, lo stimano, lo sentono importante per i suoi insegnamenti, fanno riferimento a Lui per un aspetto o l'altro, lo considerano un grande maestro dell'umanità, un grande fra i grandi della storia.

Noi sappiamo che non basta, non è così. Se è solo così, può insegnare tante cose, ciascuno prende da Lui quello che ritiene meglio, ma nessuno incontra la Salvezza piena e definitiva, perché solo in Cristo, Figlio di Dio, morto e risorto c'è la Salvezza.
"E voi chi dite che Io sia?"

Per noi che siamo "cristiani", cioè crediamo in Lui, siamo suoi discepoli, siamo la sua Chiesa, chi è Gesù, come lo sentiamo, siamo in un rapporto vivo e personale con Lui, vivente oggi nei cieli e nella sua Chiesa, con Lui vivente "ieri, oggi e sempre"?

Certamente abbiamo tanti riferimenti a lui, ma nel concreto delle nostre giornate riusciamo a vivere "con Lui e per Lui"? Forse molte volte di fatto ci si limita a qualche momento di preghiera, alla Messa, a qualche discorso... e tutto il resto è vissuto come tutti, nella dispersione delle preoccupazioni, degli interessi materiali, delle varie opinioni di pensiero, dei compromessi della vita. Quanta dimenticanza di Cristo!

Ebbene è importante e necessario rendere chiara e viva la nostra fede e la nostra adesione a Cristo, come dice Pietro: "Figlio di Dio, nostro Salvatore".

Cristo è vivo nella gloria di Dio, è vivo in mezzo a noi e in noi, è vivo e operante nella sua Chiesa. Ciascuno di noi può dire: vivo con Lui e per Lui. S. Palo afferma: "per me, vivere è Cristo. Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me". E' nel rapporto personale con Gesù che noi diamo senso alla nostra vita, che noi troviamo luce, forza e salvezza.

Cristo è il senso della vita e della storia. Cristo è tutto. Quando io vivo una qualunque azione o scelta, posso chiedermi: questo è Cristo? Questo è luce, grazia, salvezza di Lui?

E per non rimanere solo teorici, spiritualisti, individualisti dobbiamo verificare il nostro rapporto con Cristo vivente e operante nella Chiesa. E' nella Chiesa che Lui ha posto tutta la sua grazia e il suo amore, è nella Chiesa che noi incontriamo Lui e ci lasciamo costruire, realizzare, santificare e salvare da Lui.

Siamo membri vivi e operosi nella Chiesa? Ci lasciamo legare e sciogliere in essa? Ci lasciamo legare dai vincoli d'amore nell'unità dell'unico Corpo e nella fraternità con tutti? Ci lasciamo sciogliere e liberare dal peccato, dall'individualismo, dalle chiusure che abbiamo verso Dio e verso i fratelli.

E' la strada della fede cristiana, è la strada della nostra vera realizzazione.

E il nostro rapporto con Pietro nella Chiesa? Col Papa, con chi esercita ogni forma di ministero e di autorità nell'amore e nella donazione di Cristo?

La parola di Dio ci illumini, ci aiuti a camminare nella speranza, ci stimoli ad un amore forte a Cristo e alla Chiesa!

 

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