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TESTO Gesù è il nostro scudo

don Domenico Bruno  

II Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (19/01/2020)

Vangelo: Gv 1,29-34 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, Giovanni, 29vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! 30Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. 31Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».

32Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. 33Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. 34E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».

Per capire l'immagine dell'Agnello che toglie i peccati del mondo dobbiamo richiamare la funzione religiosa che si compiva ai tempi di Gesù.

Era pratica del tempo, così come ancora in uso in alcune religioni, liberarsi dal male, dal peccato trasferendolo in un animale e poi sacrificarlo a Dio. Si credeva che, morendo l'animale contenente il peccato, anche quel male morisse, fosse cancellato.

L'agnello era usato perché aveva la carne tenera, era prelibato, era la prima scelta. L'agnello era piccolo e non aveva la forza di opporsi.

Gesù fa la stessa cosa. Lui è agnello in quanto prima scelta di Dio, il prediletto, incapace di opporsi alla violenza: nasce per prendere tutte le nostre sporcizie e inchiodarle alla croce distruggendole. Lo fa lui per tutti e per sempre. Dopo la morte in croce di Gesù, infatti, non siamo più chiamati a sacrificare animali o persone.

Possiamo dire che Gesù è il nostro scudo, nonostante abbiamo le nostre colpe Lui ha già chiesto scusa a Dio Padre per noi, perché sa che siamo deboli. Ci ha difeso, pur sapendo che potremmo sbagliare di nuovo.

Sarebbe bello vedere oggi una cosa simile tra le persone: un forte senso di protezione nei confronti di chi è più debole. Quando un debole è in difficoltà, quando un amico è bersagliato da insulti o ingiustizie operate da chi ha un “potere”, sarebbe bello vedere qualcuno (o più di qualcuno) che gli faccia da scudo dicendo: prenditela con me e non con lui.

Non si tratta di omertà. L'omertà è vigliacca, nasconde la colpa di qualcuno e non permette al bene di crescere. Qui si tratta di difendere qualcuno che, pur avendo sbagliato, ha la possibilità di pentirsi e ricominciare. Questo moltiplica il bene.

- Credo in Dio che perdona?
- Chiedo il perdono di Dio con la confessione?
- Ringrazio Gesù per avermi salvato da tutte le colpe?

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