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TESTO Gesù al fiume Giordano

mons. Roberto Brunelli

Battesimo del Signore (Anno A) (12/01/2020)

Vangelo: Mt 3,13-17 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 3,13-17

In quel tempo, 13Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. 14Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». 15Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. 16Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. 17Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».

Il vangelo secondo Matteo, quello che di norma si leggerà nelle Messe di quest'anno, dopo il resoconto di quanto avvenuto intorno alla nascita di Gesù passa di colpo al Gesù adulto, quando egli (i biblisti ritengono avesse trentatré o trentaquattro anni) diede inizio alla sua vita pubblica, conclusa dopo tre anni con la sua morte e risurrezione. Il primo episodio relativo al Gesù adulto lo collega con Giovanni Battista, con un riferimento preciso: "dalla Galilea", cioè dal villaggio di Nazaret dov'era vissuto sino ad allora, Gesù "venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui" (Matteo 3,13-17).

L'esordio fu di particolare solennità e di pregnante significato. Lo stimatissimo Giovanni Battista, che sulla riva del fiume Giordano richiamava le folle con la sua infuocata predicazione e le invitava a convertirsi nell'imminenza della venuta del Messia atteso da secoli, un giorno lo individuò tra i convenuti e lo segnò a dito: "Ecco l'Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo". Chi, degli ascoltatori di Giovanni, accoglieva il suo invito scendeva nell'acqua e si faceva da lui battezzare. Ma quando, vinte le resistenze del profeta che se ne riteneva indegno, anche Gesù volle ricevere il battesimo, "si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento”.

La vita pubblica di Gesù cominciò dunque con un duplice attestato, umano e divino. Umano, da parte del grande Giovanni che lo riconobbe come il Messia (cioè, detto alla greca, il Cristo) e ne indicò la missione (liberare gli uomini dai peccati che li tengono separati da Dio). Divino: egli è dichiarato il Figlio prediletto e approvato da Dio.

Questi riconoscimenti avvalorano quanto Gesù avrebbe poi detto e fatto; ma l'episodio, redatto in modo da renderlo comprensibile alla mente umana, dice anche altro. Costituisce ad esempio il primo esplicito riferimento al mistero dei misteri, la Trinità: Dio, l'unico Dio, è tre Persone: il Padre che parla, il Figlio da lui stesso indicato, e lo Spirito Santo che si manifesta in forma visibile. Inoltre, questo inizio della vita pubblica di Gesù si collega con la sua conclusione, in cui battesimo e Trinità sono di nuovo congiunti: al momento di salire al cielo, Gesù comandò agli apostoli di andare in tutto il mondo ad annunciare il Vangelo e battezzare chi avrebbe creduto, "nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo".

La celebrazione di oggi induce perciò a considerare il battesimo, cioè l'atto fondamentale con cui i cristiani divengono tali. Il battesimo cristiano non è quello che impartiva Giovanni Battista, che era soltanto un segno esteriore dell'interiore pentimento per le proprie colpe; il battesimo cristiano è il segno esteriore del perdono concesso da Dio. Nel primo il protagonista è l'uomo, con la consapevolezza della propria indegnità e il desiderio di non restarvi rinchiuso; nel secondo il protagonista è Dio, con la sua magnanimità sconfinata che lava ogni bruttura, restituisce all'uomo la dignità perduta, lo accoglie come proprio figlio e lo immette nel suo popolo, la Chiesa.

Un collegamento, d'attualità. Prossimamente si celebrerà la settimana di preghiera per l'unità dei cristiani, un'iniziativa avviata oltre cent'anni fa, che continua a dare buoni frutti, se si considera quale riavvicinamento si è realizzato in un secolo tra le diverse confessioni cristiane. Alla base della ritrovata amicizia sta la presa di coscienza di quanto i cristiani hanno in comune, a cominciare dal battesimo che tutti, cattolici ortodossi anglicani luterani calvinisti eccetera, amministrano "nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo". L'unità tra i cristiani l'ha già fatta Dio; le diverse confessioni devono soltanto decidersi a viverla.

 

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